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Lo stallo di Via Cadorna

La commissione urbanistica comunale ha rimandato la variante. I confinanti presentano 3 nuovi ricorsi al Tar.
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Foto: Salto.bz

Non sembra destinata a risolversi in tempi brevi l’annosa questione relativa al progetto degli oltre 50 alloggi per il ceto medio in via Cadorna. La sentenza del TAR, lo ricordiamo, ha infatti annullato la concessione edilizia rilasciata dal Comune due anni fa bloccando la costruzione di un nuovo complesso edilizio nell’area in questione. Il Tribunale amministrativo, accogliendo i ricorsi del condominio Verena e di altri quattro vicini (da anni schierati contro il progetto), ha dichiarato nulla la variante urbanistica a causa delle criticità relative al rischio idrogeologico (la zona rientra nella fascia H2, ovvero pericolo medio e H3, pericolo elevato, a causa della vicinanza al fiume Talvera). Le ultime notizie, ora, parlano di un rinvio, al prossimo mercoledì 30 novembre, da parte della commissione urbanistica comunale, della variante “bis” che interviene sulla destinazione d’uso della zona permettendo la costruzione degli appartamenti.

In seguito alla richiesta recapitata al vicesindaco Christoph Baur da parte dei consiglieri Tobias Planer (Verdi) e Davide Costa (Movimento 5 Stelle) di avere maggiori informazioni sull’“affare” prima di esprimersi sul provvedimento, è stata indetta una riunione di maggioranza che ha poi deciso per il rinvio della delibera. Al Corriere dell’Alto Adige Gabriele Giovannetti (L’Alto Adige nel Cuore) ha dichiarato: “Ritengo prioritario dare una risposta ai soci delle coop, che hanno già investito denaro e hanno diritto a vedersi tutelati dal punto di vista del rischio idrogeologico, ma occorre anche avere la certezza che il Comune vada esente da sanzioni nel caso dovessero insorgere nuove problematiche di tipo urbanistico”.

Già lo scorso agosto Alberto Filippi, ex consigliere comunale del Movimento 5 stelle, aveva affermato che l’unica soluzione possibile sarebbe stata quella di far pagare a chi ha provocato il danno, restituendo ai soci “almeno una parte delle somme pagate per il terreno e permettendo loro di acquistare (sempre che siano ancora interessati) l'alloggio nelle aree dove si sta costruendo senza pasticciacci”. Nel frattempo 3 nuovi ricorsi sono stati presentati al TAR dai condomini vicini all’area in cui dovrebbe essere realizzato il progetto. Se l’iter non verrà approvato entro la fine dell’anno, dicono i promotori del progetto - le cooperative Laurino e Wolke 07 -, il bonus cubatura (il 10%) concesso grazie alle norme riguardanti gli edifici CasaClima andrà perduto.