Il lavoro che se ne va.
Il 50% degli attuali lavori, spariranno nei prossimi vent’anni. Tra gli attuali studenti delle scuole superiori, il 65% faranno dei lavori che oggi non esistono ancora. (dal MIT Technology Review). Non ci si puó consolare pensando che qui siamo diversi ed abbiamo una tutela locale dai grandi processi mondiali: non funziona. Il mondo cambia velocemente e con esso anche il Sudtirolo. Al lavoro che se ne va, dobbiamo sostituire un lavoro che viene. Andare oltre la difesa dello status quo e favorire cambiamenti, dinamiche professionali e mobilità. Intanto peró continuiamo ad avere in provincia di Bolzano, 2501 persone in Cassa Integrazione (disoccupazione in freezer), nessuna azione sistematica di ricollocazione (out placement), plurilinguismo a livello molto basso tra i lavoratori di età intermedia, ampie fasce di analfabetismo informatico e digitale. Non fermeremo il lavoro che se ne va: non dipende da noi. Prepararci invece al lavoro che viene, é un compito solo nostro, urgente e decisivo. Il contatore del cambiamento gira veloce, ma le politiche provinciali del mercato del lavoro replicano sé stesse, non salvano il vecchio e non incentivano il nuovo.