Society | terzo settore

Zweisprachig cercasi

Le associazioni territoriali lamentano la carenza di personale qualificato bilingue: “Fondamentale valorizzare la professione e aumentare le offerte per l'apprendimento”.
Zweisprachigkeit
Foto: Suedtirol Foto/Othmar Seehauser

Non un effetto del Covid-19 ma una problematica strutturale: la mancanza di personale qualificato e bilingue nel settore sociale è un problema urgente da affrontare. È quanto lamentano le associazioni sociali in Alto Adige, che invocano strategie efficaci per far fronte a tale carenza, in primis orientare i più giovani verso il settore. 
Nella loro ultima riunione mensile, Volontarius, Lebenshilfe, KVW - Katholischer Verband der Werktätigen, Caritas della Diocesi Bolzano-Bressanone, Federazione per il Sociale e la Sanità, La Strada-Der Weg, Cooperativa sociale EOS, Kinderdorf e l'associazione Hands hanno analizzato la situazione del personale nelle loro strutture.

Come in altri posti in Europa, abbiamo la situazione in cui la domanda supera l'offerta

Alcune di esse gestiscono strutture in tutto il territorio altoatesino e lamentano sempre più spesso la difficoltà di coprire diverse posizioni. Alla mancanza di personale qualificato disponibile si aggiunge anche la carenza di personale caratterizzato da una corretta conoscenza di ambedue le lingue utilizzate nella Provincia autonoma. "Come in altri posti in Europa, abbiamo la situazione in cui la domanda supera l'offerta. Questo ci mette in concorrenza diretta con altre regioni per reperire il personale qualificato" spiega Bruno Marcato, direttore di Hands. Nel centro di competenza per le dipendenze numerose persone madrelingua tedesche che conoscono poco l’italiano si interfacciano perlopiù con operatori italiani. Spesso, spiega Marcato, succede che durante importanti colloqui inerenti all’assistenza e alla consulenza, operatori e presenti debbano passare dalla loro lingua madre alla seconda lingua, condizionando lo scambio emotivo e relazionale.

Questo comporta prima di tutto la valorizzazione e il riconoscimento di queste professioni mediante adeguata retribuzione

Per il mondo delle associazioni è fondamentale creare le condizioni necessarie a medio termine al fine di inserire progressivamente più giovani altoatesini, e in parte provenienti dalle altre regioni, nel settore delle professioni sociali. “Questo - sottolineano le organizzazioni - comporta prima di tutto la valorizzazione e il riconoscimento di queste professioni mediante adeguata retribuzione, ma anche attraverso opportunità di carriera, lo sviluppo personale e altre misure che rendano il lavoro più attrattivo”. 
Per quanto riguarda l'apprendimento della seconda lingua, l'Alto Adige avrebbe inoltre bisogno di implementare maggiori offerte extracurricolari, al fine di imparare la seconda lingua sul lavoro e in modo pratico. È opinione unanime dei direttori che, a breve termine, andrebbero intensificate anche le offerte per recuperare le qualifiche necessarie mentre si lavora. "Valorizzare le professioni sociali: questo non deve rimanere una semplice frase. Dobbiamo finalmente dare alle professioni sociali lo status che meritano, glielo dobbiamo - afferma invece Wolfgang Obwexer, direttore di Lebenshilfe -. Se vogliamo essere interessanti per i giovani di altre regioni, dobbiamo anche offrire l'Alto Adige come spazio vitale. Questo prevede alloggi a prezzi accessibili e offerte semplici e a bassa soglia per imparare le lingue locali".

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