Economy | Mobilità e aziende

“Auto all’idrogeno: a chi?”

Provincia, Eurac, IDM, le cantine Lageder e la Microtec di Giudiceandrea: gli assegnatari dei mezzi fuel cell. Alfreider replica ai Verdi su scopi del progetto e criteri.
Auto idrogeno
Foto: Oliver Oppitz

“Criteri uniformi” e coinvolgimento di tutti i soggetti potenzialmente interessati “in linea con i settori di rilevanza accordati nel progetto stesso”, dal turismo alle aziende innovative fino ad istituzioni “con compiti rappresentativi per l’Alto Adige come green region”. L’assessore alla mobilità Daniel Alfreider specifica così la prassi adottata per l’assegnazione delle auto a idrogeno nei confronti di imprese, enti pubblici o testimonial privati, nell’ambito del progetto europeo a favore della mobilità sostenibile. Un’iniziativa avviata nel 2014 nella quale la Provincia di Bolzano ha favorito l’acquisto di 25 mezzi fuel cell, con l’ultima tranche nel dicembre 2019 costituita da 10 nuove Hyundai Nexo (consegnate a febbraio 2020). A chiedere un chiarimento sui criteri di assegnazione per il noleggio anche a beneficio dei privati - nell’elenco le cantine Alois Lageder, la Emt Transort di Caldaro, la Microtec srl di Bressanone di Federico Giudiceandrea, presidente di Assoimprenditori Alto Adige, oppure il camping Moosbauer di Bolzano - è il consigliere dei Verdi Riccardo Dello Sbarba

 

L’interrogazione di Dello Sbarba

 

Corposa la lista di chiarimenti sollecitati in un’interrogazione consiliare da Dello Sbarba, che prende spunto dalla consegna, il 6 febbraio 2020 in piazza Magnago, dei veicoli acquistati da Sasa (società di trasporto pubblico ora in house di Palazzo Widmann) e noleggiati a lungo termine a una decina di utenti: giunta provinciale, A22, Eurac Research, IDM, centro Laimburg oltre ai privati. Si va dai costi complessivi sostenuti, al numero esatto di veicoli comprati fino ai criteri di scelta nella concessione.

 

 

Alfreider, risposta in sei punti

 

Il titolare della mobilità in un documento altrettanto consistente risponde. 

1. Il numero di veicoli: le prime 10 auto a idrogeno - riepiloga l’assessore -, modello Hyundai ix35 FCEV, ora non più in uso perché nel frattempo hanno raggiunto il “fine vita”, sono state acquistate nel 2014 ad un prezzo di 65.000 euro più Iva a veicolo. Come soluzione nel gennaio 2019 sono stati acquistati 5 veicoli a idrogeno usati, del modello Hyundai ix35 al prezzo unitario di 18.000 euro più Iva dalla società Linde AG (Germania). In dicembre 2019 è avvenuto il rinnovo del parco macchine con l’acquisto di 10 nuove auto a idrogeno, modello Hyundai Nexo, ad un prezzo di 56.090 euro più Iva a veicolo.

2. Il finanziamento: l’acquisto e la gestione delle auto a idrogeno (H2 fuel cell), vengono finanziati sulla base di progetti europei con la partecipazione delle realtà locali (cofinanziamento). Le prime 10 auto acquistate erano state finanziate nell’ambito del progetto comunitario HyFive, l’ultima tranche in quello denominato LifeAlps, iniziativa, scrive Alfreider, che “prevede la realizzazione di infrastrutture per la mobilità elettrica a batteria e a idrogeno, così come l’introduzione di veicoli elettrici e a idrogeno dedicate a diversi settori dell’economia locale, del turismo e dei servizi”. Sasa, individuata come partner del progetto, “in accordo con le procedure previste nel bando” ha acquistato i mezzi e li ha  forniti ai clienti “stipulando contratti di noleggio a medio termine”. 

3. I beneficiari: le auto a idrogeno attualmente in uso sono in tutto 14 così suddivise: 

 

 

4. Il prezzo: noleggio mensile di una Hyundai ix35 è di 760 euro per il primo anno e di 680 per il secondo anno. Quello di una Hyundai Nexo è di 890 euro per il primo anno, di 840,00 per il secondo, 800,00 per il terzo, 750,00 per il quarto e di 700,00 per il quinto anno. A tali importi va aggiunta l’Iva. I canoni di noleggio vengono corrisposti a Sasa e sono stati calcolati per pareggiare i costi del progetto. Eventuali utili finale dell’iniziativa “andranno reinvestiti nel progetto stesso”, in accordo “con quanto approvato dalla commissione europea”.

5. Le finalità del progetto: “parificare l’accesso alla mobilità elettrica, anche a idrogeno, a quello dei veicoli alimentati da carburanti fossili” è uno degli scopi dichiarati di LifeAlps, precisa sempre Alfreider. Non si intende però farlo stravolgendo la logica della domanda/offerta: “l’attività di noleggio dei veicoli a idrogeno segue una logica di mercato, in analogia al noleggio di macchine tradizionali”.

6. I criteri: è il punto a cui ruota l’interrogazione dei Verdi. Alfreider porta una serie di specificazioni su cosa hanno privilegiato le modalità di assegnazione. “In primo luogo, è stata data precedenza ai clienti che avevano già contratti in essere. In più sono stati applicati criteri uniformi, atti a conseguire gli scopi principali del progetto, quali first come first serve, disponibilità dei veicoli, esigenze dei clienti rispetto numero di veicoli e periodo di noleggio, programmazione dell’utilizzo massimo a medio/lungo termine. Inoltre, sono stati contattati i soggetti potenzialmente interessati, aziende, istituzioni o testimonial, in linea con i settori di rilevanza accordati nel progetto stesso, come il turismo (es. camping Moosbauer, HGV), la logistica (es. EMT Transport), aziende innovative (es. Microtec), aziende attive nel settore dell’agricoltura biologica/biodiversità (es. Lageder), istituti di ricerca (es. Eurac, Laimburg), istituzioni con compiti rappresentativi per l’Alto Adige come green region o di esempio per buona prassi (es. IDM, Provincia stessa) ed altri”. Ancora, prosegue l’assessore, la pubblicità data all’iniziativa è stata ampia, incluso le attività del reparto Green Mobilità di Sta e del Centro idrogeno di Bolzano, nonché fiere, test drive days, e - dice indirettamente Alfreider - non ci sono stati favori o comunicazioni sottobanco. “Lo scopo - conclude - era quello di dare la massima diffusione a questa opportunità per garantire il successo del progetto e la sua sostenibilità economica”.