Chronicle | Questura

“Fogli di via? Hanno commesso reati”

Il questore Sartori difende le misure preventive (criticate da Canestrini) verso due manifestanti a Bolzano. Sul raddoppio delle espulsioni di cittadini non comunitari: “Non m'accanisco verso i poveracci".
Paolo Sartori
Foto: SALTO/Val
  • Il questore Paolo Sartori risponde a chi — come l’avvocato Nicola Canestrini dalle colonne di SALTO — critica l’uso di misure preventive come i fogli di via obbligatori. “Non è vero che mi accanisco verso i poveracci, lo faccio verso chi commette reati” premette già nel corso di una conferenza stampa (oggi, 25 luglio) dove presenta i dati sul “contrasto all’immigrazione clandestina” nei primi sette mesi del 2024. Un incontro convocato sulla materia “perché delicata e importante”, anziché distribuire un comunicato asettico, in quanto “l’immigrazione regolare e regolamentata è una risorsa indispensabile della nostra società, del sistema produttivo e commerciale: lo sforzo è garantire a chi è presente regolarmente sul nostro territorio — ovvero 42mila cittadini extracomunitari — titoli e permessi di soggiorno".

  • “Solo perché non ero a Bolzano non è stata arrestata”

    Sui fogli di via a cittadini a seguito di manifestazioni politiche non preavvisate, invece, Paolo Sartori definisce “sprovvedute e pretestuose” le osservazioni critiche di Canestrini: “Applico rigorosamente la legge. Se emetto misure preventive è perché rientrano nel Codice antimafia” e chi ne è colpito "ha commesso dei reati, non è solo venuto a protestare nei confronti della guerra o nei miei, ha una raffica di precedenti a suo carico alle spalle”. La ventenne brissinese, “andata a protestare davanti all’ospedale, ha lanciato della vernice ai poliziotti, ha opposto resistenza, ha rotto il cordone di polizia. Solo perché non ero a Bolzano non è stata arrestata” sostiene Sartori, e avverte: "Comunque chi si rifiuta d'adempiere ai fogli di via è perseguibile penalmente, e per questo può essere condannato fino a un anno e mezzo di reclusione".

  • I numeri delle espulsioni

    Il monitoraggio dell’Ufficio immigrazione di Bolzano ha individuato “chi non ha più i titoli di permanere sul territorio nazionale”: dall’inizio dell’anno è stata disposta la revoca di ben 92 permessi di soggiorno (con un raddoppio rispetto ai 95 di tutto il 2023) “soprattutto persone che hanno commesso reati anche gravi”, precisa Sartori. Sono invece 162 le espulsioni e gli ordini di allontanamento in sette mesi: in tutto il 2023 erano state i 134. “Per gli ordini di allontanamento dal territorio nazionale ci sono 7 giorni per rispettarli, non c’è azione forzata. Se io ordino a una persona di andarsene entro 7 giorni, se rimane qui può essere portato al CPR, se torna a casa sua e poi rientra possiamo arrestarlo” spiega il questore, che aggiunge: “È possibile fare ricorso: non sono molti a farlo, a volte sono strumentali e praticamente nessun ricorso è stato accolto. Nonostante quello che si dice nei miei confronti, io cerco di agire nei confronti verso chi non ha alcun motivo per rimanere qui”.

  • Foto: Questura di Bolzano
  • Inoltre il trattenimento nei CPR (fino a tre mesi con la vecchia legge) portato da dicembre a un anno e mezzo secondo il questore di Bolzano "ha consentito l'incremento esponenziale della possibilità di ottenere il lasciapassare dei paesi di provenienza per effettuare in maniera concreta il rimpatrio".

    Dal primo gennaio al 24 luglio i rinnovi dei permessi di soggiorno sono invece 6049, senza dati di raffronto con il 2023: “Stiamo ottimizzando gli accertamenti, che sono più complessi, dipende dai tempi delle altre autorità. C’è un’attività di indagine per capire se hanno i titoli per rimanere”. Sull’opportunità di adottare un sistema simile al Trentino, dove la Provincia supporta il lavoro della Questura, Sartori è possibilista ma non nell’immediato: “Il Presidente Kompatscher mi ha dato personale per i passaporti, se ora gliene chiedo per i permessi di soggiorno…”

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Manfred Gasser Thu, 07/25/2024 - 14:46

Nur eine Frage zum besseren Verständnis. Kann ohne Quästor niemand verhaftet werden, oder entscheidet der Quästor wer verhaftet wird und wer nicht? Sollte zweites zutreffen, auf welcher Grundlage wird diese Entscheidung getroffen?

Thu, 07/25/2024 - 14:46 Permalink
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Manfred Klotz Sat, 07/27/2024 - 07:23

In reply to by Manfred Gasser

Wenn jemand in flagranti bei einer Straftat erwischt wird, kann er von jedem so genannten agente di Polizia Giudiziaria auf der Stelle verhaftet werden. Ich verstehe die Aussage des Quästors, falls sie richtig wiedergegeben wurde, auch nicht ganz. Etwas anderes sind Abschiebeverordnungen, die benötigen die Unterschrift des Quästors.

Sat, 07/27/2024 - 07:23 Permalink
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Andres Pietkiewicz Fri, 07/26/2024 - 06:52

Cioè il Questore conferma che prima di lui le forze dell'ordine non facevano il loro dovere? Non sono aumentati i reati e si vive una repressione smisurata. Siamo passati dal semplice monitoraggio alla repressione e alla persecuzione dei "poveracci" come li chiama il Questore in tono dispreggiativo.Gia,questa è terra di ricchi,il parco giochi di nuovi arricchiti che vengono a scorrazzare sui passi con macchine di milioni di euro in barba al fragile equilibrio naturale del territorio. Questi devono vagare sicuri che non vedranno poveracci nel loro cammino fra un resort e un'altro. A questo è stato chiamato il super Questore? A garantire che il parco giochi Alto Adige sia solo per stranieri, ma ricchi? Complimenti, spero non abbia mai giurato fedeltà alla Costituzione Italiana,lo spero per la sua " coscienza" . Venga un giorno a conoscere i " poveracci" parli con loro, ascolti le loro storie, si metta nei loro panni, accetti le loro patologie e riconosca i traumi che hanno subito e che subiscono, poi faccia mente locale sui nostri nonni migranti e allora, solo allora, giudichi se le sue azioni sono corrette o soltanto propaganda strumentale di una politica incapace e ignorante. Se lei malgrado tutto ciò signor Questore, dorme tranquillo, allora è più poveraccio di loro. Ha perso l'unico senso della vita, l'umanità. Accetta padroni e schiavi mentre dovrebbe lottare per giustizia e libertà.

Fri, 07/26/2024 - 06:52 Permalink
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francesca de angeli Fri, 07/26/2024 - 12:25

Sulla carta le affermazioni e le cifre riportate dal questore suonano molto bene. Ma non descrivono la realtà dei fatti. Già solo perché non si capisce chi e cosa sarebbero i „poveracci“ a cui si riferisce, termine questo assolutamente improprio, offensivo che tradisce la volontà demagogica che si cela dietro a questa continua pubblicità securitaria di cui siamo attualmente bombardati.
In uno Stato di Diritto l‘applicazione della legge non é mai sommaria, data da interventi di massa ed esemplificativi. La legge, per essere giusta, pretende un‘applicazione dettagliata, che contenga un esame della singola posizione, un bilanciamento tra gli interessi in gioco e, soprattutto, una valida e fondata motivazione sulla necessità del provvedimento preso. Tutto ciò manca in moltissimi dei provvedimenti emessi in questo breve arco di tempo, provvedimenti in gran parte carenti di specifica motivazione e addirittura dell‘indicazione di quali specifici reati la persona avrebbe commesso. Se con „poveracci“ il questore intende persone che finiscono in mezzo a questo delirio securitario, allora si di poveracci ce ne sono molti, e sono stati colpiti pure loro da questi provvedimenti. Persone che hanno avuto la sfortuna di trovarsi in qualche casa abbandonata perché, pur lavorando, non riescono a pagarsi un‘alloggio. Persone che lavorano, ma hanno anche periodi in cui sono in cerca di lavoro e vivono nella perenne impossibilità di reperire una casa o una dimora. Persone che non sono socialmente pericolose ma semplicemente perse su un territorio che ha bisogno delle loro braccia ma non offre soluzioni abitative in cambio. Persone che hanno commesso reati minori e per le quali non si giustifica un provvedimento di questo tipo.
Penso che già solo la quantità dei provvedimenti emessi in un cosi breve arco di tempo tradisca in maniera chiara una volontà demagogica. Poi resta il fatto che l‘unica sede in cui poter vagliare la legittimità di tali provvedimenti é il tribunale amministrativo, e qui sorge il prossimo problema. Le persone devono stare lontane dal comune di Bolzano, rischiano di perdere il lavoro che stanno svolgendo e hanno difficoltà a reperire e incaricare un avvocato. Se poi hanno la „sfortuna“ di avere un reddito sopra ai 12.800 euro i costi di un ricorso sono alti (600 euro già solo di contributo unificato, forse é il caso che le persone inizino a rendersi conto), e quindi si arrendono e spariscono in altri comuni nella speranza di ricostruirsi lí una vita. Questo si chiama spostare i problemi altrove. Negare giustizia alle persone. Frasi belli sui numeri e su di una apparente sicurezza.

Fri, 07/26/2024 - 12:25 Permalink
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Hartmuth Staffler Fri, 07/26/2024 - 22:52

Bei der Vorgangsweise des Polizeichefs handelt es sich nicht nur um die theatralische Selbstdarstellung eines Mannes, der sich selber zum Richter aufspielt, sondern um die von der extrem rechten Regierung vorgegebene Linie, die Italien zu einem autoritären Polizeistaat machen will. Das freut natürlich die Uli Mair, und der Kompatscher kommt entweder nicht mit oder ihm ist das alles gleich, weil er ja noch auf einen Durchbruch bei den Verhandlungen zur Wiederherstellung der Autonomie hofft. Hoffen und Harren macht manchen zum Narren.

Fri, 07/26/2024 - 22:52 Permalink