La bufala delle "Ronde Anti-Orso"
La sicurezza prima di tutto! Dal 3 settembre nascono le Ronde Anti-Orso! Così titola il comunicato stampa delle nuove pattuglie private che perlustreranno i boschi del Trentino, alla ricerca degli orsi, nemico naturale e minaccia per l'uomo da tempi ancestrali, come scrivono anche sul loro organo di stampa ufficiale, un blog creato con Wordpress: Contra Ursus, in contrapposizione al progetto Life Ursus, lanciato dal Trentino proprio per far tornare gli animali nei loro boschi.
Un uomo con indosso una felpa nera visibilmente messa al contrario, un paio di occhiali da sole e un didascalico disegno di un orso blu alle sue spalle, è l'uomo ad annunciare ufficialmente la nascita delle Ronde.“Una politica ignobile e scellerata ha reso pericolosi i nostri boschi, ripopolandoli di orsi. Questo è un appello a tutti gli onesti cittadini trentini e ai turisti, che hanno il diritto di visitare in totale sicurezza la nostra terra” - dice l'uomo con la felpa nera. “Uccidere l'orso che attacca l'uomo non è la nostra priorità ma siamo pronti e tecnicamente in grado di farlo.” Il portavoce delle Ronde invita ad usufruire del loro servizio, mandando una email ai nostri beniamini.
La pagina Facebook viene sommersa dai commenti degli utenti, alcuni indignati, altri furibondi oppure entusiasti della novità che gli è stata appena annunciata. Ma solo uno sparuto gruppo di persone si è accorto che il video messo in rete, così come il sito web e la email creata, fosse in realtà un progetto ben orchestrato. Questo però non ha fermato gli utenti inferociti di riempire di insulti la pagina, così come stupisce il fatto che alcuni abbiano veramente voluto usufruire del servizio, mandando persino una decina di email di richiesta. Alcuni commentano che il nostro comitato avrebbe dovuto creare delle “Ronde Anti-Delinquenti”, insomma, dei giustizieri mascherati o vigilanti della notte armati fino ai denti per combattere la criminalità trentina.
Max Gio Max commenta: “Ma noi cosa faremo? Ovviamente diventeremo tutti russi...” - visibilmente confuso. Un'altra commentatrice invece vuole riportare la sua esperienza di vita, affermando di essere cresciuta in mezzo agli orsi e di conoscerli bene – quasi di persona – e che di loro non bisogna aver paura, bisognerebbe aver paura solo degli abitanti della Val di Non, tirchi e ignoranti, a detta della signora. Oltre agli improbabili commenti di utenti che invocano persino la furia divina, intanto il video raggiunge oltre 7000 visualizzazioni e la pagina vola oltre le 20.000, compreso svariate centinaia mi piace.
Nel comunicato stampa si rivela alla fine che la creazione delle fantomatiche ronde era solo un esperimento sociale, che però ha rilevato una crescente propensione della popolazione a non verificare le notizie prima di commentarle, diffonderle ma ancor prima di credere a dei fatti che non lo sono, a fatti creati appositamente per suscitare indignazione e sgomento oppure in taluni casi, approvazione senza indugio alcuno. Nonostante sia così semplice, sempre tramite il web, verificare una notizia.
L'esperimento è durato appena due giorni ma è bastato al gruppo di studiosi sociali involontari, per constatare lo stato dell'arte della comunicazione virtuale.
Si sente ancora una netta separazione tra vita “vera” e vita “virtuale”, quando in realtà possiamo vedere tutti i giorni che le nostre interazioni sul web sono così numerosi e talvolta indispensabili alla nostra vita, che sembra quasi impossibile negare che sia anch'essa vita reale, dato che non è un sogno. Le interazioni avvengono e così anche l'incredibile scambio di informazioni in generale ma la percezione che le cose che vengono dette online rimangano solo online spinge le persone a sfogare gli impulsi più malevoli sul web.
Nonostante, una volta caricate sul web, le informazioni resteranno lì, a portata di tutti.