Politics | reazioni

Il giorno più lungo

Scia inarrestabile di reazioni alle dimissioni di Spagnolli. Di Fede: “erano prevedibili”. Margheri sul PRU: “presenteremo un esposto”. Verdi: “la città non è in vendita”.

Non si placa il corteo di polemiche iniziato ieri, 24 settembre, dopo le dimissioni a sorpresa (o quasi) da sindaco di Bolzano di Luigi Spagnolli. Nell'area del centrosinistra c’è chi giudica il gesto inqualificabile e chi invece fa recapitare all'ex sindaco dall’agorà virtuale di Facebook la sua solidarietà, come il senatore Francesco Palermo (“Sei stato anche troppo paziente e alla fine anche S. Sebastiano crolla”) o la segretaria del Pd Liliana Di Fede che definisce la scelta di Spagnolli “un gesto di dignità e di serietà, virtù non sempre frequenti in politica”. Raggiunta al telefono la segretaria afferma laconica che “le dimissioni di Gigi erano nell’aria”, e non rilascia, per il momento, ulteriori dichiarazioni. L’ex segretario del partito dem Antonio Frena, dal suo blog, non manca di sottolineare il ruolo nella vicenda del “governo ombra” alias Elena Artioli: “Accade che chi ha tirato le fila di una lista Civica che si chiama ‘per Spagnolli’ posti su Facebook la seguente affermazione sulle dimissioni di Spagnolli: ‘politicamente rappresenta una grande vittoria’”.

Duro Guido Margheri di Sel che in una nota dichiara: “È del tutto evidente come le dimissioni del Sindaco Spagnolli non siano affatto un adamantino atto di coerenza politica di fronte ai veti contrapposti della sua maggioranza, ma una scelta politica precisa legata a filo doppio con il cosiddetto progetto Benko e con la storia migliore della Città”. Margheri annuncia inoltre che il prossimo 30 settembre “depositeremo in Tribunale un esposto sulla mancata chiusura e riapertura da parte dell'allora ancora sindaco Spagnolli della procedura relativa al PRU di Via Alto Adige, Perthoner, Stazione Garibaldi dopo il voto con cui il Consiglio Comunale di Bolzano ha bocciato la delibera di ratifica dell'Accordo di programma”.

Infuriati forse più di tutti i Verdi: “ci eravamo impegnati per rendere possibile, col nostro appoggio, una gestione seria del (bene) comune”. Il boccone amarissimo da mandare giù riguarda “lo scavalcamento delle decisioni democratiche per quanto riguarda il progetto Benko. È un atto che è già gravissimo da parte del Sindaco dimesso, ma ancora di più è imperdonabile e incomprensibile da parte del Presidente Kompatscher l'aver apposto la propria firma sotto la convocazione della conferenza dei servizi per riaprire il 'Benko-bis'. È lo stesso Kompatscher che, all'inizio della sua scalata alla Provincia, si era proposto come garante dell’autonomia dei Comuni e più di una volta l’abbiamo sentito a gran voce difendere i Consigli Comunali. Acqua passata, evidentemente. Ora della decisione del Consiglio Comunale di Bolzano sia il suo ormai ex-sindaco che il Presidente Kompatscher se ne infischiano altamente. Tra Bolzano e Benko, hanno scelto Benko”.

E ancora: “In tutta questa operazione, evidentemente preparata da tempo, vediamo la volontà di Kompatscher di commissariare la città di Bolzano e di governarla dalla Provincia. Per Bolzano passano le prossime scelte strategiche: inceneritore, aeroporto, fusione AEW-SEL, concessione A22, oltre ovviamente al progetto Benko. Evidentemente su tutto ciò Kompatscher vuole far passare le proprie scelte senza doversi confrontare con la volontà democratica della città. Dunque: Addio Sindaco Spagnolli, buongiorno Commissario Kompatscher!”. L’impegno, concludono i Verdi, sarà quello di “contribuire a salvaguardare la rappresentanza democratica e la sovranità della città. Contro chi vuole svendere Bolzano”.