Environment | olimpiadi 2026

“La pista da bob riguarda tutti”

Centinaia di manifestanti si sono radunati ieri a Cortina per dire no alla costruzione dello sliding center. Presenti anche le organizzazioni ambientaliste altoatesine.
Manifestazione pista bob cortina
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Hanno partecipato in centinaia, ieri (24 settembre) alla manifestazione “Ultima chiamata” a Cortina, contro la costruzione della contestata pista da bob per i prossimi Giochi Olimpici invernali.

L’iniziativa è stata organizzata dalla lista consiliare Cortina Bene Comune e dal Comitato cittadino che si oppone alla pista. La partecipazione ha tuttavia valicato i confini del bellunese, con partecipanti da tutto il Veneto (come la corposa delegazione del “Venice Climate Camp”) ma anche dal Trentino e dall’Alto Adige. Le principali organizzazioni ambientaliste hanno infatti rinnovato la propria adesione, anche alla luce della lettera di intenti firmata dai Presidenti delle Province autonome, Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher, in cui si impegnano ad assumersi i costi di gestione e i deficit (oggi stimati a 1,5 milioni l’anno) della pista per i prossimi anni a venire.

Manifestazione pista bob cortina
In centinaia a Cortina per la manifestazione contro la pista da bob: Presenti anche le organizzazioni ambientaliste dell'Alto Adige

 

"Qualcuno dice che chi viene da fuori non ha diritto ad esprimersi e dire ai cortinesi cosa devono fare, ma la pista da Bob è una questione di tutti perché di tutti è l'ambiente che ci circonda”, è stato l’intervento della consigliera Roberta De Zanna, in piazza Dibona da cui poi è partito il corteo che ha sfilato verso il luogo in cui dovrà sorgere la pista, sulle macerie della Eugenio Monti, costruita nel 1956 per poi essere abbandonata al degrado e ora in fase di demolizione per fare spazio alla nuova infrastruttura.


 

Questa è solo l’ultima iniziativa che ha attraversato il piccolo comune delle Dolomiti. Ad agosto diversi attivisti hanno messo in scena un flash mob per portare l’attenzione sui diversi ettari di lariceti secolari che dovranno essere abbattuti per fare spazio alla pista. 

A marzo, i comitati cittadini hanno organizzato una protesta per denunciare la grave mancanza di servizi per la popolazione locale, a causa del dirottamento degli investimenti sull’industria del turismo, a scapito dei bisogni dei residenti.

Nel frattempo le trattative per la costruzione della pista si fanno complicate a causa dei costi e dei ritardi. 

Dai 47 milioni previsti inizialmente le stime sono arrivate a 124 milioni. La prima gara è andata deserta, così come è sfumata la trattativa per l’affidamento diretto. 

I tempi previsti per la realizzazione sono stretti: 807 giorni, secondo il dossier di candidatura. Se si partisse in questi giorni, hanno sottolineato i manifestanti, si rischierebbe di non finire l’opera in tempo, causando un danno ambientale irreversibile e il prosciugamento di risorse che necessitano, dicono in piazza, di essere investite altrove, come nella sanità pubblica
 

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Dietmar Nußbaumer Wed, 09/27/2023 - 20:35

Ein Dank den Teilnehmern - hoffentlich hilft es.
Der Bauwirtschaft wäre auch geholfen, wenn die Politik dafür sorgte, dass normale Leute wieder Geld haben, private Bauprojekte zu finanzieren - südtirol-, italien- und europaweit.

Wed, 09/27/2023 - 20:35 Permalink