L'Alzheimer e i legami con l'insonnia

Presentati i risultati di due studi: uno sui un gruppo di anziani ed uno sui topi.
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Alcuni recenti studi si sono concentrati sull'insonnia come segno premonitore dell'Alzheimer. Come noto, l'insonnia è un disturbo del sonno molto comune e ragionare sul fatto che potrebbe essere anche un sintomo dell'Alzheimer non aiuta chi ne soffre, detto ciò, due studi, uno compiuto dall'Università Johns Hopkins di Baltimora e pubblicato su "Jama Neurology" ed un altro curato dall'Università di Washington e pubblicato su "Science Tranlational Medicine" hanno mostrato come l'assenza di sonno influenzi il deposito di beta-amiloidi nel cervello che è la causa di molte malattie neurodegenerative. Lo studio dell'Università di Baltimora si è concentrato sui dati relativi a 70 persone di età media di 76 anni ed ha confrontato le caratteristiche del sonno con i depositi di beta-amiloidi attraverso immagini del cervello. L'analisi ha constatato che la cattiva qualità del sonno e la sua breve durata erano correlate ai depositi, ma la metodologia non ha consentito di determinare il senso della relazione, ovvero se i disturbi del sonno siano causa del deposito di beta-amiloidi o se sia vero il contrario. La ricerca dell'Università di Washington è figlia, invece, di uno studio sui topi che ha mostrato come i topi riducessero la durata del sonno (da quaranta a trenta minuti) non appena iniziavano a svilupparsi le placche di proteine nel cervello. 
La ricerca internazionale si sta concentrando su questo filone in quanto il sonno contribuirebbe a pulire naturalmente il cervello da queste dannose proteine e quindi, studiandone i meccanismi, si potrebbe individuare una strada per la cura delle malattie neurodegenerative.  

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