Chronicle | salto europe
Migranti di lusso o cervelli di ritorno?
Foto: Medienfriz
Dopo il tirocinio blue book della Commissione Europea, molto difficile da ottenere per tanti aspiranti stagisti italiani, arriva un impiego interessante per un'agenzia nella "Brussels bubble". Da una parte c'è il piacere di essere in uno di quei posti "dove le cose accadono", avere uno stipendio consono alle proprie capacità, essere ad un paio d'ore di aereo dalle principali città del continente. Dove puoi andare per lavoro oppure per un weekend per "scappare" da pioggia-grigio-vento della capitale belga. Allo stesso tempo però c'è anche la nostalgia per boschi, montagne, un ambiente famigliare. Dove però il massimo che ti offrono è un contratto precario a poco meno di mille euro al mese. Bruxelles è un "porto di mare" per tanti expat italiani e della nostra regione, con una grande vitalità del mercato del lavoro. Ma dopo un po' si apre il dilemma: restare, magari vivendo un po' la solitudine del "migrante di lusso", oppure tornare?
Filosofo alla Commissione trasporti
Ha fatto il migrante e poi è rimasto nelle istituzioni europee Leone Rizzo, che adesso lavora per la direzione comunicazione del Parlamento e ci ha guidato a conoscere l'emiciclo parlamentare di Bruxelles. In Belgio gli europarlamentari stanno 3 settimane al mese, mentre per una settimana l'assemblea si trasferisce per tenere la propria plenaria a Strasburgo. Mentre Rizzo ci racconta della sua esperienza di vita nell'emiciclo si stanno attrezzando percorsi sbarrierati per l'ospite d'onore della sessione, il Presidente del Bundestag Wolfgang Schäuble.
Rizzo intanto spiega di come si sia finanziato gli studi andando a fare l'operaio in estate in Germania, partendo in treno dal sud Italia ed ha fatto capire con un piccolo esempio uno dei principi cardine del lavoro dei funzionari europei: c'è un limite temporale dopo il quale devi cambiare posizione. E quindi una grande sfida per Rizzo, laureato in filosofia, fu quella di assistere in una Commissione un europarlamentare nella stesura di documenti legati a mobilità e trasporti in Europa. Sulle pareti di una delle sale visitatori campeggiano alcune fotografie dell'Eye, European Youth Event, al quale il 29 e 30 maggio 2020 potranno partecipare giovani da tutta Europa. A proposito di giovani, nello specifico nati nel 2001, c'è tempo fino a giovedì 28 novembre 2019 per provare a vincere un viaggio gratuito in Europa con #discovereu. Si tratta del "mitico" Interrail, per molti appuntamento fisso del post maturità.
Dal Parlamento siamo passati l'11 novembre, giornata nella quale si festeggiava l'armistizio in Belgio. In un primo tempo doveva essere la giornata ufficiale del voto alla Commissione Von der Leyen, che nel frattempo è slittato al 27 novembre.
Simulare il processo decisionale al Parlamentarium
Una parte del gruppo va ad incontrare l'europarlamentare Pd Caterina Chinnici, figlia del magistrato antimafia Rocco. Per l'altra parte si aprono le porte del Parlamentarium, struttura di fronte al Parlamento per capire meglio come funziona il meccanismo decisionale nell'Unione Europea. Dopo un veloce riepilogo di come eravamo al termine della Seconda Guerra Mondiale nel Parlamentarium si può rivivere la storia dell'Unione decennio per decennio con gli avvenimenti "pop" più rilevanti. I gruppi possono anche prenotare una simulazione del funzionamento della legislazione europea, partecipando ad un gioco di ruolo. In una grande sala con dei totem mobili si può vedere anche in alcune zone del continente cosa ha fatto l'Unione per migliorare la vita dei cittadini.
Erasmus per le scuole superiori
Una piccola discesa dal Parlamento ed a poca distanza arriviamo alla nostra "ambasciata", l'ufficio di rappresentanza dell'Euroregione a Bruxelles. Ognuna delle tre province persegue propri interessi e cerca di capitalizzare al meglio la propria posizione nel triangolo fra Commissione, Consiglio e Parlamento. Il Trentino per esempio si concentra maggiormente sulla filiera della formazione e della ricerca, mentre l'Alto Adige sta cercando di rafforzarsi nelle attività produttive (artigianato, commercio, agricoltura) e per esempio in nicchie come il design. Chi lavora alla rappresentanza segue spesso l'attività di coordinamento degli uffici regionali a Bruxelles e si occupa delle attività di networking utili per il proprio territorio. Per esempio a breve sarà rafforzata la possibilità di effettuare periodi di studio in altri Paesi europei per gli studenti delle scuole superiori, seguendo il fortunato esempio di integrazione dell'Erasmus universitario. Possibilità che già da oltre 2 decenni viene garantita dalla Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol per i 16enni della nostra regione.
Dalle Alpi alle Ande
La rappresentanza Alpeuregio di Bruxelles è un po' la "seconda casa" in terra belga di Herbert Dorfmann, che fra un incontro con il Commissario designato all'agricoltura e un discorso sulla macroregione alpina all'ufficio della Regione Lombardia trova il tempo per incontrare il nostro gruppo e ricevere lo stemma di Pergine Valsugana dall'assessore Elisa Bortolamedi. Dorfmann anche al mattino aveva incontrato una classe dal Friuli Venezia Giulia. Ma in questo suo terzo mandato è ancora più chiaro come non sia più il deputato della sparuta minoranza sudtirolese, ma abbia assunto un bel peso politico anche dove la montagna più alta è a 700 metri sul livello del mare, in Belgio. Dorfmann infatti per la legislatura che si concluderà nel 2024 sarà capogruppo del Ppe nella Commissione Agricoltura del Parlamento ed infatti sta cercando di trovare la "quadra" per avere una maggioranza per la Pac anche in plenaria, viste le condizioni politiche mutate dopo le elezioni del 26 maggio. A breve Dorfmann parteciperà inoltre a Panama il 12 e 13 dicembre alla sezione plenaria di Eurolat, le delegazioni parlamentari di Europa ed America Latina. In un momento decisamente caldo per l'America Latina se si pensa solo a ciò che sta succedendo fra Venezuela e Cile passando per la Bolivia. Infine Dorfmann critica Macron per la sua contrarietà al meccanismo degli Spitzenkandidaten, che avrebbe portato alla carica di presidente della Commissione il "capolista" della famiglia politica più votata, il popolare bavarese Manfred Weber. Ma anche più recentemente per aver illuso i macedoni di un prossimo ingresso nell'Unione, "costringendo" prima il Paese a cambiare nome in Macedonia del Nord ed in seguito bloccandone i negoziati di adesione.
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