Cassa di Risparmio: perdita d'esercizio di 38 milioni di euro

Salto.bz aveva già rivelato quanto oggi è stato esposto in modo ufficiale. La chiamano 'ristrutturazione del portafoglio clienti'. Nei fatti è una cura da cavallo che la Cassa di Risparmio ha annunciato oggi, per venire a capo della situazione non proprio rosea venutasi a creare, complice la crisi ma anche alcune scelte operate negli scorsi anni.
I DATI
Nel 2013 la banca ha realizzato un margine di contribuzione lordo di 236 milioni di euro, a fronte di un risultato di gestione lordo di 75,8 milioni di euro. Sul risultato economico ha però inciso fortemente l'ampia ristrutturazione del portafoglio crediti. E accantonamenti straordinari per la copertura dei rischi hanno comportato rettifiche di valore per complessivi 122,8 milioni di euro. Questa ha condotto, nonostante il risultato oeprativo - ed è qui il tasto dolente - ad una perdita d'esercizio di 37,8 milioni di euro.
La banca non opererà tagli del personale (sono circa 1250 gli attuali dipendendenti ndr) e scelte oculate saranno operate nella gestione del patrimonio immobiliare che - è stato detto - presenta delle criticità.
Restando nel comparto immobiliare - hanno affermato i vertici della Cassa di Risparmio Plattner e Valentinelli - la crisi si è fatta sentire soprattutto per quanto riguarda le aziende del settore edile.
Ma qual è la posizione e l'interpretazione che danno della situazione i piccoli azionisti?
Lo abbiamo chiesto a Stefan Jäger, presidente dell'associazione che ne riunisce ben 300.
● Qual è la vostra reazione in merito al bilancio?
Stefan Jäger - Era nell'aria che ci fossero quelli che la banca chiama 'costi del credito', cioè accantonamenti straordinari per la copertura dei rischi sul portafoglio clienti.
Per i piccoli azionisti chiaramente questa non è una bella notizia, però occorre distinguere. Noi tutti speriamo veramente che la banca abbia fatto veramente pulizia, analizzando soprattuttto le posizioni dei clienti nelle situazioni più anomale. La prudenza è assolutamente fondamentale e spero che la banca sia stata anche un po' 'larga' in questo senso di modo che dal 2014 in poi non ci siano più perdite sui crediti di questi livelli, francamente mai visti alla Cassa di Risparmio.
● Quale sentimento prevale in voi? Più la speranza o la preoccupazione?
Sono presenti entrambi. Speriamo in futuro di non dovere spendere di nuovo cifre importanti sotto questo punto di vista.
● Vi siete fatti un'idea di dove sono state maturate di fatto queste 'perdite sui crediti'?
Da quello che spiega la banca una buona parte delle perdite è avvenuta nei territori dove gli scorsi anni hanno avuto un'espansione, aprendo nuove filiali, soprattutto nel Veneto. Questi problemi si sono originati inoltre in un periodo di tempo molto breve, perché l'espansione è stata 'pompata' con una velocità molto elevata. Quello attuale è in sostanza il conto finale di un'operazione che, si badi bene, ha compiuto anche la Volksbank ma in diversa maniera e riuscendo a gestire meglio la situazione.
● L'espansione era stata criticata all'epoca per le modalità in cui era stata portata avanti?
Sì. Era stata consigliata una maggiore cautela.
● Scorrendo il bilancio il margine di contribuzione lordo vede un ottimo risultato, a detta della banca. Qual è la sua opinione in merito?
Vi è una certa tendenza positiva. Vuol dire che negli ultimi anni sono stati profusi notevoli sforzi nel'efficentamento di tutta la struttura banca che stanno producendo i primi frutti positivi, anche se modesti. La banca insomma sta guadagnando efficenza operativa, anche se si ritrova ancora a risolvere danni originati qualche anno fa. Anche qui però bisogna stare attenti e sarà cura della nuova presidenza che entrerà in carica a fine aprile di darsi da fare ancora di più in questo senso. I tempi sono quelli che sono e la vita è diventata difficile per tutte le banche. Anche per la Cassa di Risparmio.