Nozze gay, l’elenco si farà
Sono passati cinque mesi da quando, sulla scia lasciata in primis dal sindaco di Roma Ignazio Marino, Luigi Spagnolli aveva annunciato la prima volta che avrebbe trascritto in un apposito registro i matrimoni contratti all’estero fra persone dello stesso sesso. E la promessa evidentemente è stata mantenuta (con il pretesto della campagna elettorale, d’accordo, ma tant’è). È un atto puramente simbolico dal momento che l’elenco, che verrà depositato all’Anagrafe, non ha alcun valore giuridico (non è riconosciuto dalla normativa italiana) ma è un atto che pesa. È la volontà espressa ad alta voce di convergere verso il futuro riconoscimento di quei diritti a lungo negati.
Fra i requisiti necessari per essere iscritti nell’elenco, che è una “cosa diversa rispetto al registro delle unioni civili”, tiene a precisare il sindaco, c’è la residenza nel Comune di almeno uno dei richiedenti. È un settore, sottolinea cauto Spagnolli, che “resta di competenza dello Stato, sarebbe inutile forzare l’inserimento dei nomi nel registro dello stato civile, ma il nostro è un primo passo”.
La notizia arriva appena dopo una nota diffusa da Sergio Bonagura in cui il capolista del Pd aveva scritto che “Bolzano deve diventare capitale dei diritti civili”, riconoscendo a Spagnolli “di essersi mosso su questo tema soprattutto per quanto riguardo le unioni civili per i matrimoni esteri, ma non è abbastanza. Nei prossimi cinque anni si impegnerà particolarmente ad aprire la città a tutte quelle istanze che sono fondamentali per dare giusti diritti a chi oggi non ne ha. Il PD si impegna in una battaglia di civiltà, prima di tutto. Accanto alla buona amministrazione noi ci poniamo come garanti di tutti quegli invisibili che non hanno voce”. Non sono invece contenti della novità la Manif Pour Tous Bolzano, il Comitato genitori più un centinaio di firmatari e il Movimento per la Vita che hanno chiesto per iscritto un incontro con il primo cittadino di Bolzano. Ciliegina sulla torta le dure critiche di Marco Galateo, nuovo “discepolo” della Lega Nord che su Facebook scrive:
“È il primo passo verso le adozioni da parte di nuclei di persone (quante??) dello stesso sesso.
Per noi (lega) il matrimonio è concepibile solo tra un uomo e una donna. Per noi il bambino ha diritto ad avere (e conoscere) mamma e papà, siano essi biologici o affidatari. Un adulto non ha diritto ad avere un bambino (non è un giocattolo)”.
Propongo Ester Quici e Marco
Propongo Ester Quici e Marco Quarta alla guida delle associazioni per la difesa della famiglia