Society | TV

Scommettiamo che è “tschusto”?

Con la scomparsa di Fabrizio Frizzi se ne va un pezzo di storia della televisione italiana. Oltre venticinque anni fa l'incontro con “Mr Ciusto” Gerhard Kohlgruber.
tschusto2
Foto: Youtube

Fabrizio Frizzi è morto la scorsa notte a Roma all'età di 60 anni. Al lutto nel mondo dello spettacolo per la scomparsa dello storico conduttore televisivo – nella sua vita ha presentato più di settanta trasmissioni, soprattutto in Rai – si aggiungono i ricordi dei telespettatori, ovvero di quanti volenti o nolenti ne hanno seguito la lunga carriera. Come dimenticare l'amicizia nata sul piccolo schermo tra Frizzi e l'albergatore sudtirolese Gerhard Kohlgruber in arte “Mister Ciusto”?

Erano i primi anni novanta su Rai Uno quando andava in onda “Scommettiamo che...?”, il riadattamento nostrano dell'omonimo (e seguitissimo) programma tedesco “Wetten dass..?”. Nei panni di un Thomas Gottschalk italiano c'era proprio Fabrizio Frizzi, che nel 1991 presentò un ospite alla sua prima apparizione tv, ovvero “il boscaiolo” Gerhard da Falzes/Pfalzen in Val Pusteria. Come ha raccontato lui stesso al periodico “Puschtra”, “avrei dovuto spiegare la scommessa ma fui molto impacciato e non mi uscirono le parole giuste. Il presentatore mi aiutò nella spiegazione e io mi limitavo a muovere il capo per annuire e dire tschusto, anziché pronunciare un più corretto giusto. Il nome di Mr. Ciusto mi è rimasto attaccato fino ad oggi. La mia pronuncia imperfetta risultò un po' esotica agli italiani, i quali la trovarono particolarmente divertente, tanto da riderci sopra”.

Una banda musicale nel pulmino

Tre furono le scommesse (riuscite) del pusterese trasmesse dal programma condotto da Fabrizio Frizzi e Milly Carlucci: adagiare cento compaesani in un letto matrimoniale, costruire una barca di carta e navigarci in tre – il tutto in appena quattro minuti – e infine far entrare (e suonare) l'intera Musikkapelle di Falzes coi propri strumenti musicali in un pulmino Volkswagen. Ne riproponiamo i video, in ricordo di una televisione che non c'è più – e di un bravo conduttore non più tra noi.