"Il 25 aprile ha liberato anche loro: diteglielo"

Ospite del Festival delle Resistenze il celebre giornalista e scrittore Corrado Augias ha usato parole forti ricordando che la liberazione dal nazifascismo ha riguardato tutti i cittadini italiani ed altoatesini, donando loro di lì a poco la prima costituzione che sancisce i diritti dell'uomo e dei cittadini.

Nel territorio altoatesino per molto tempo si sono confrontate due debolezze: quella della nazione italiana faticosamente realizzata dopo secoli di falllimenti e quella austriaca decadente. Due debolezze dal punto di vista della libertà.  Passando all'attualità voglio ricordare che chi si isola e si chiude in sè stesso non diventa grande. I grandi paesi sono quelli dei grandi traffici, dei movimenti e delle migrazioni. 

Ospite della prima serata del Festival delle Resistenze Corrado Augias non ha tradito le attese, parlando a viso aperto ma con la tradizionale signorilità che lo contraddistinge ed affollando una platea composta al contempo da fan, critici e casalinghe incuriosite dall'incontro con il personaggio televisivo.

Le parole più forti Augias le ha spese parlando nello specifico della data del 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo ma - ancor oggi - celebrazione non riconosciuta da tutti. Su questo tema Augias è stato stimolato da un intervento del pubblico che ha dialogato con lui a lungo, più volte stimolato a porre domande 'cattive'

È vero: c'è una frangia di popolazione che non sente come dovrebbe la celebrazione della libertà conquistata. Non possiamo obbligarli; è una percentuale fisiologica, forse prima o poi evolveranno anche loro. L'importante è comunque che la maggioranza dei cittadini abbiano la consapevolezza che a partire dal secondo dopo guerra è potuta esistere in Italia una carta costituzionale che ci garantisce tutti. Su questo non si discute: chi non sente il 25 aprile in sostanza non riflette sull'importante dettaglio che a partire dal 1948 anche noi abbiamo potuto finalmente avere una carta con i diritti dell'uomo e del cittadino. E che questo ha potuto aver luogo solo grazie alla Resistenza.

Corrado Augias nel suo incontro bolzanino ha avuto modo di soffermarsi anche sul tema della coesione sociale e nazionale, tornato in primo piano negli ultimi mesi in Italia, offrendo degli spunti molto interssanti anche per la realtà altoatesina. 

La lingua dà luogo ad un'identità psicologica ma per dare coesione ad un popolo la lingua non basta. Quando in Italia il servizio militare era obbligatorio, nei reggimenti le provenienze geografiche venivano mescolate per due motivi. Innanzitutto per impedire che in caso di guerra l'annientamento di un reggimento causasse la decimazione della popolazione di un luogo, ma anche affinché si creassero occasioni di affratellamento.