Economy | Crisi e ripresa

Economia, timidi segnali di ripresa

I dati congiunturali del barometro AFI/IPL tratteggiano un Alto Adige colpito ma non affondato. Cautela sulla crescita nel 2021, +3,5%: „Usciamo lentamente dalla crisi“ .
Pmi, economia
Foto: Suedtirolfoto.com/Helmuth Rier

“Il clima di fiducia delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti altoatesini rimane contenuto, ma si inizia a intravedere uno spiraglio di ottimismo”. Nel presentare i dati del barometro economico della primavera 2021, il Direttore dell'AFI/IPL Stefan Perini mantiene la cautela: “L'anno non è iniziato nel migliore dei modi, la stagione invernale è completamente saltata e con febbraio si è entrati nel terzo lockdown. L’andamento negativo del primo trimestre ipotecherà in modo determinante il risultato complessivo del 2021”.

L’economica altoatesina nel 2020 è “colpita, ma non affondata”: “L'Alto Adige – spiega l'AFI/IPL – ha realizzato nel 2020 il peggior bilancio economico dal Dopoguerra, ma rispetto agli scenari più sfavorevoli del primo lockdown, il massiccio intervento pubblico ha limitato gli effetti negativi“. L'anno passato è stato un “annus horribilis” per il settore turistico, con una riduzione dei pernottamenti pari al -35%, sebbene altre realtà abbiano perso anche il 50%.

Secondo l'IPL, gli sviluppi negativi in alcuni comparti sono stati controbilanciati da tendenze positive in altri; gli ultimi dati portano l'istituto a concludere che l’economia altoatesina sia stata capace di limitare i danni “circoscrivendo il calo ad una cifra percentuale. Con un -6,5% la caduta del PIL stimata dall’IPL risulta meno gravosa rispetto a quelle di IRE (-10,0%) e ASTAT (-11,3%)”.

 

PIL 2021 al +3,5%

 

L’economia altoatesina nel 2021 è partita con il piede sbagliato: “L’ipoteca del primo trimestre (-8,0% in termini di posti di lavoro e -96,5% di pernottamenti turistici nei primi due mesi dell’anno) condizionerà in maniera determinante il bilancio 2021. Ma grazie ai progressi nella campagna vaccinale si intravede luce alla fine del tunnel. Gli istituti di ricerca prevedono che al primo trimestre debole seguano trimestri migliori che riporteranno a poco a poco l’economia ai livelli pre-crisi”. L’IPL rimane però cauto rispetto alle previsioni del 2021: “Probabilmente non sarà possibile recuperare più del 50% del valore aggiunto perso dal 2019. La previsione del PIL dell’IPL per il 2021 è di un cauto +3,5%.”

 

La fiducia dei lavoratori resta contenuta

 

Per quanto riguarda il lavoro dipendente, si registra un calo (-3,4%) ma il blocco dei licenziamenti e gli ammortizzatori del mercato del lavoro – come la cassa integrazione e i fondi di solidarietà – hanno consentito di mantenere il tasso di disoccupazione a livelli moderati (3,7%). Le aspettative per l’andamento economico in Sudtirolo, da parte dei lavoratori dipendenti altoatesini, restano circoscritte. Così IPL: “Attualmente (mese dell’indagine: marzo 2021) non credono che il motore della congiuntura a breve ripartirà con forza. Temono una disoccupazione in aumento e maggiori difficoltà nella ricerca di un posto di lavoro equivalente. Tuttavia, i singoli intervistati non sentono ancora concretamente a rischio il proprio posto di lavoro”.

Per l'istituto, dunque, il semaforo congiunturale “cambia da rosso scuro a rosso”. Un dato che secondo il Presidente IPL Dieter Mayr dimostra che “passo dopo passo usciamo lentamente dalla crisi, ma la ripresa è ancora debole e sarebbe azzardato abbandonarla alle forze di mercato. Continuano ad essere necessarie le misure di sostegno pubblico: blocco dei licenziamenti, ammortizzatori sociali, aiuti covid-19 immediati”. Infine, secondo l’Assessore provinciale al lavoro Philipp Achammer è “più che mai importante offrire una prospettiva anche quelle persone che a causa della crisi pandemica si sono viste negare la possibilità di lavorare. Le aperture di questi giorni che sono fiancheggiate da campagne di test, di vaccinazioni e dal corona-pass vanno dunque lette come importante segnale finalizzato a garantire di nuovo posti di lavoro.”