Environment | Gli scavi del BBT

"L'amianto c'è ma è compatto"

A Fortezza montagne di cumuli estrattivi, la ditta che dovrebbe rimuoverli è fallita. La consigliera Franchino: "Il sindaco Klapfer non si attiva".

Nei cumuli estrattivi del tunnel di base del Brennero sono presenti anche parti di amianto, ma in forma compatta e pertanto non nociva per i residenti. La questione è stata sollevata dalla consigliera Linda Franchino (FdI) che ha presentato interrogazione al sindaco Klapfer. Diversi residenti infatti hanno richiesto chiarimenti sulla natura materiali estrattivi prodotti dagli scavi dei lavori del BBT che vengono cumulati ininterrottamente da almeno tre anni e lasciati agli effetti degli agenti atmosferici. Cumuli di materiali estrattivi che stanno gradualmente raggiungendo notevoli dimensioni, tanto da poter essere definite vere e proprie montagne. “Materiali provenienti dal cantiere del Sottoattraversamento Isarco: non presentano nessun tipo di criticità in base alle evidenze geologiche rilevate nell’area di progetto e alle numerose analisi chimiche sui materiali di scavo effettuate sia dall’Affidatario che da BBT SE", si legge nella risposta. "I cumuli però creano una rilevante diffusione di polveri che sottoposte all’azione del vento si diffondono rapidamente e costantemente nella zona circostante incidendo sulla generale qualità dell’aria. Per mitigare la diffusione delle polveri è stato inoltre installato un sistema fisso di irrigazione che prevede la bagnatura permanente e omogenea dei cumuli presenti all’interno del cantiere. Purtroppo però i residenti hanno notato come questo sistema non solo non sia adeguato alle dimensioni dei cumuli ma fatto ancor più grave come esso non sia mai stato fino ad oggi attivato", osserva la consigliera.

Inoltre, riferisce Franchino, sono stati rilevati “materiali di rifiuto di natura carboniosa (terre con una percentuale di polvere carboniosa derivanti da attività storiche presso la stazione di Fortezza e pregresse all’ingresso di BBT SE nell’area. In alcune circoscritte zone di scavo, presenti nel materiale di rifiuto carbonioso, frammenti di cemento amianto derivanti da pregresse attività antropiche non note, antecedenti l’ingresso di BBT in queste aree. Tali rinvenimenti sono stati notificati al competente Ufficio Provinciale e alla ASL. Secondo tutte le analisi effettuate è stato verificato che si tratta di frammenti di amianto in matrice compatta (e non friabile) e che quindi non rilascia fibre nell’aria”. Attualmente i cumuli risultano essere coperti con teli di plastica e lasciati in loco. Per la rimozione di questi cumuli, che contengono amianto in forma compatta, è già stato previsto il progetto di rimozione e messa in sicurezza da parte dell’Ufficio Gestione Rifiuti. Purtroppo però questi cumuli resteranno ancora nello stesso sito in attesa di futura edrimozione in quanto la ditta appaltatrice dei lavori Emaprice Spa è attualmente sottoposta a procedura fallimentare, che potrebbe durare anche anni, presso il Tribunale di Treviso.

Si osserva la totale inerzia del sindaco Klapfer il quale finora non pare si sia attivando sollecitando i responsabili del cantiere per l’attivazione delle irrigazioni

"Certamente la situazione è complessa, ma altrettanto certo è che attualmente vi sono residui di materiali estrattivi che contengono sostanze nocive per le quali si potrebbe anche pensare ad interventi straordinari in pendenza di procedura fallimentare, studiati e richiesti apposta per la tutela della salute pubblica finalizzati all’immediata rimozione dei cumuli contenenti parti di amianto. Inoltre è assolutamente necessario che l’amministrazione comunale si faccia parte attiva affinché la costante propagazione delle polveri sottili venga eliminata attraverso l’immediata attivazione della rete idrante", osserva Franchino.

Su tutta la vicenda, conclude la consigliera Franchino “si osserva la totale inerzia del sindaco Klapfer il quale finora non pare si sia attivando sollecitando i responsabili del cantiere per l’attivazione delle irrigazioni che dovrebbero limitare la propagazione aerea, lasciando i residenti a respirare le polveri sottili, limitandosi ad una timida richiesta verbale al responsabile del BBT durante un consiglio comunale e solo a seguito della nostra interrogazione con la quale è stata sollevata la questione”.