Politics | Resistenza

Equilibrio precario

Il ricordo delle vittime, le dichiarazioni della destra e delle Forze dell’ordine, il partecipato corteo a Bolzano. Come sono andate le celebrazioni del 25 aprile.
25 aprile
Foto: Spazio 77

L’attenzione era tutta concentrata su come il governo più a destra della storia repubblicana avrebbe partecipato alle commemorazioni del 25 aprile, l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Il partito di Giorgia Meloni resta in equilibrio tra le varie correnti, senza scontentarne nessuna. Dopo le gravi esternazioni sui fatti di Via Rasella, il presidente del Senato, Ignazio la Russa, (noto collezionista di cimeli fascisti) “scappa” in Repubblica Ceca per partecipare alla riunione dei presidenti dei Parlamenti dei Paesi Membri dell'Unione europea e alla commemorazione di Jan Palach, il giovane studente cecoslovacco che nel 1969, si diede fuoco in piazza San Venceslao per protestare l’Unione sovietica. La Premier, invece, rivendica a parole e con una sobria presenza all’Altare della Patria, la svolta di Fiuggi, richiamando all’unità nazionale e ancora una volta optando per la diluizione della storia. Con una lettera al Corriere della Sera, la festa della Liberazione, diventa giorno della libertà, i Partigiani diventano Patrioti, come lei, rivendica.

 

La lotta al Fascismo, è messa in ombra dalla lotta annacquata contro ogni totalitarismo, come sancito dalla contestata forzatura del Parlamento europeo, che ha messo sullo stesso piano comunismo e nazifascimo, e ripresa a pioggia da numerose mozioni di Fratelli d’Italia, compresa Bolzano. L’atteggiamento neutrale è stato ripreso anche dai principale esponenti locali, dal consigliere provinciale Marco Galateo al deputato Alessandro Urzì, che in un’intervista all’Alto Adige ha parlato di "equivoci" sul 25 aprile e conferma la propria adesione ai principi democratici.

A spingersi oltre è il sindacato dei Carabinieri Unarma, che dopo aver accolto con favore la notizia della volontà di Fratelli d'Italia di abolire il reato di tortura ha affermato in una nota, a firma del segretario Antonio Nicolosi, che per parlare di 25 aprile è necessario parlare dei presunti crimini dei partigiani così da “permettere alla storia di ritrovare il suo equilibrio”.

 

A Bolzano, ieri, accanto alle commemorazioni al lager di Via Resia  e ad altri sei appuntamenti istituzionali dove si è voluto ricordare anche Franz Innerhofer e Salvo d’Acquisto, un corteo con 300 persone ha sfilato la mattina per le strade del centro per poi unirisi alla tradizionale festa sui prati del Talvera organizzata dal comitato Lac: “Visto il particolare momento storico in cui viviamo – era l’appello della manifestazione – in un contesto di crisi climatica, marginalizzazione delle povertà, violenza dei confini, repressione del dissenso, guerre, costante avanzamento del fascismo, facciamo appello a tutte le associazioni, reti sociali, lavoratori e lavoratrici, precari e precarie, persone migranti, studenti e studentesse a convergere nel corteo del 25 aprile a Bolzano per dare forza alle lotte dei prossimi mesi e rimarcare che l'antifascismo militante esiste e continuerà ad essere una barriera importante contro razzisti, fascisti e xenofobi”.