Politics | sanità

“Liste d'attesa inaccettabili”

Il PD presenta le sue proposte per rafforzare la sanità pubblica: “Formare e reperire infermieri, aumentare i medici del territorio”.
dottore, sanità
Foto: Pixabay/Darko Stojanovic

“Il PD ritiene che si debba quanto prima intervenire a livello politico-sanitario ed amministrativo per aggiustare la rotta. Il sistema sanitario pubblico nel dopoguerra è stato portato a un livello di grande efficienza e qualità. Potendo contare su ottime dotazioni economiche, personale qualificato e strumentazioni di prim’ordine è nostro compito mantenere il livello alto e tendere a migliorarlo sempre”: con queste premesse il Partito Democratico “detta la linea” sulla sanità sudtirolese, presentando le sue proposte. Per Elio Dellantonio, responsabile sanità del PD Alto Adige, “la leva del cambiamento sta nel cambiamento della cultura manageriale, nel rispetto delle funzioni e dei ruoli, nella comunicazione e soprattutto nella centralità della cura del paziente e della responsabilità medica che con il supporto di tutto il personale infermieristico e sanitario deve essere al centro dell’organizzazione dei servizi sanitari”.

 

 

Il PD sostiene che il Servizio sanitario pubblico altoatesino “funziona complessivamente bene, ma presenta segni preoccupanti di sofferenza. Per quanto la parte privata svolga anch’essa una funzione importante nella gestione complessiva di una sanità dell’eccellenza, non è accettabile indebolire quella pubblica nella fornitura di servizi che devono restare accessibili e di qualità per tutte e tutti

 

"Mancano 400 infermieri"

 

Negli ultimi anni è stato assunto un numero adeguato di medici e, proseguono i democratici, “si dispone di personale infermieristico e sanitario di elevata preparazione professionale. Tra questi ultimi mancano però 400 figura in organico rispetto a quanto previsto. Bisogna impegnarci maggiormente per formare e reperire infermieri, anche per far fronte alla conseguente riduzione di posti letto e servizi”. Alla medicina territoriale invece “manca approssimativamente un quarto dei medici necessari al buon funzionamento” e, sostiene Dellantonio, “serve una strategia credibile per aumentare il numero di medici del territorio”.

Inoltre “il sistema informativo informatizzato non è ancora all’altezza delle risorse economiche investite per snellire la burocrazia”.  Last but not least, “la gestione delle liste di attesa per alcune specialità sta assumendo picchi di criticità inaccettabili. I pazienti devono essere certi di poter accedere a una medicina di qualità anche in convenzione, senza essere obbligati a spendere una fortuna per servizi basilari come mammografie, TAC e risonanze magnetiche, visite ortopediche, riabilitazione e fisioterapia”, conclude il Partito democratico.