I Freiheitlichen reclamano attenuanti
Con un comunicato stampa firmato da Ulli Mair e Michael Demanega, i Freiheitlichen tracciano un consuntivo della tornata elettorale che li ha visti perdere ancora numerosi consensi a breve distanza dalle ultime consultazioni comunali. Pius Leitner, leader storico e uomo simbolo, capace di conquistare alle recenti elezioni provinciali più di 36.000 preferenze, esce con le ossa rotte. Magrissimo per lui il bottino di 6842 voti, peraltro raccolti quasi tutti tra le “mura amiche”.
Il partito rinuncia però a fare una decisa autocritica e cerca attenuanti nelle circostanze avverse. “Ringraziamo di cuore Pius Leitner per la sua disponibilità e il suo instancabile impegno profuso nella campagna elettorale”, scrivono Mair e Demanega. Ed ecco come viene spiegata la sconfitta: lo scandalo delle pensioni, con il relativo danno d’immagine che i “Blau” avrebbero scontato – “per certi versi in modo inspiegabile” – più di altri; l’alleanza con la Lega, determinata dai meccanismi elettorali e non compresa dai supporter tradizionali; il masochismo di alcuni funzionari, che si sono messi a screditare l’operato del partito; infine il comportamento dei media, che ha puntato tutto proprio sul mettere in evidenza questo malcontento della base per denigrare i vertici.
“Dopo aver conseguito continui successi a partire dal 1998 – conclude la nota – i Freiheitlichen sottolineano che attualmente l’umore del partito è piuttosto abbacchiato. Capita perciò a proposito l’annunciato cambiamento del direttivo, che avverrà il 14 giugno, e siamo convinti che questo ci porterà nuovo slancio”.