Lo ha scritto ieri il quotidiano online Huffington Post: “con la sospensione di Schengen potrebbe verificarsi una congestione e la possibilità che in Alto Adige il numero di profughi cresca esponenzialmente rendendo ingestibile una situazione già al limite”.

Scatta dunque con oggi il ripristino dei controlli ai confini con la Germania deciso dal ministro degli Interni tedesco Karl Ernst Thomas de Maizière, per affrontare “le impellenti necessità di misure di sicurezza in vista del G7”, previsto il 7 e l’8 giugno presso il Castello di Elmau, a sud di Monaco di Baviera. 
La location prescelta per l’incontro dei 7 ‘grandi’ è particolarmente protetta per via della posizione paesaggistica (oltre che dai sentieri che salgono dalla vallata vi si può accedere soltanto da una stradina a pagamento). Ma nonostante ciò la Germania ha deciso di ripristinare i controlli alle sue frontiere. 
Quello che preoccupa le autorità tedesche - riferisce ancora Huffington Post - non sono le proteste pacifiche, ma quelle che vengono definite “le azioni militari dell’internazionale nera”. In particolare si teme che Monaco, dove si concentreranno le proteste, possa rivivere le scene già viste a Milano in occasione dell’inaugurazione dell’Expo. Non solo: ricordiamo che già nel marzo scorso a Francoforte si verificarono gravi scontri tra le forze dell’ordine e gli attivisti anti-austerity della marcia Blockupy. 

Insomma: nervi tesi e occhi puntati, guarda caso, proprio sul confine con l’Austria e quindi a cascata sull’asse del Brennero. Ma proprio qui il dente duole: si tratta della stessa direttrice quotidianamente attraversata ormai da mesi da centinai di immigrati sbarcanti sulle nostre coste e diretti nel nord Europa. 

A partire da oggi in Alto Adige e soprattutto a Bolzano si capirà se l’ammassamento di profughi sarà tale da assumere dimensioni mai viste a livello locale, sollecitando le autorità a mettere in gioco forme di accoglienza temporanea davvero impegnative oltre che inedite.