SVP: “no all’abbassamento dell'età pensionabile”
L’ala economica e la Junge Generation della SVP criticano la proposta del governo di collegare l’abbassamento dell’età pensionabile con una piccola riduzione dell’importo della pensione. “La riforma delle pensioni deve essere meglio ponderata” dice la SVP, osservando che la proposta non sarebbe finanziabile ed andrebbe a svantaggio delle giovani generazioni.
L'esponente della SVP-Wirtschaft Josef Tschöll ed il referente provinciale dei giovani del partito René Tumler fanno riferimento alla proposta avanzata nei giorni scorsi dal governo Renzi in merito al ‘superamento’ della legge Fornero.
Il nuovo meccanismo - scrive il quotidiano economico Il Sole 24 Ore - è volto consentire già a 61 o 62 anni di età di andare in pensione seppure con un assegno ridotto. In sostanza il governo sarebbe intenzionato a introdurre maggiore flessibilità in uscita con la prossima legge di stabilità. Sull’operazione grava l’incognita relativa alla riduzione dell’importo della pensione anticipata, per la quale si è parlato di una riduzione di un 2% per ogni anno di anticipo rispetto al limite attuale dei 66 anni di età.
I fautori del nuovo meccanismo per le pensioni anticipate pensano che porterà più posti di lavoro per i giovani. “Ma solo sulla carta” ritengono gli esponenti della Svp, che hanno fatto i loro calcoli guardando anche quello che accade in tutti i paesi in cui attualmente è in vigore un’età più bassa per la pensione.
Per Tschöll e Tumler un’eventuale riforma delle pensioni deve partire da diversi presupposti, orientandosi verso il futuro e quindi guardando soprattutto alle esigenze delle giovani generazioni. E sostenendo piuttosto il ruolo delle pensioni private integrative.