Der Komissar geht um
Il pandemonio si è spalancato sul balcone di Kompi. A Fié, casa sua. La vista: un conglomerato di bagnanti sul minipontile Voelserweiher. Più di duecento persone avvinghiate come l'edera!!!
Sotto, a Bolzano, Karamask (o, nella contingenza, Kara Maskerina), si è incazzato come uno Sgarbi con le criptochecche.
In diretta Tv, a favore di camera, ha mostrato la foto-bordello.
Il possibile contagio da sopra a sotto. Da Voels a Bozen.
Che succede in FASE 2?
Anch'io, nel mio piccolo, ho compiuto un'esplorazione in città.
Bolzano. Domenica 24 maggio. Attorno alle 18.
Vedere se qui a Nord le robe funzionano.
Per conto di Salto (pagano bene le trasferte in anonimato, i 007, le spie che vengono dal freddo e dal caldo).
Drah' di net um oh oh oh
Der Komissar geht um oh oh oh
Di fronte allo specchio, tuttavia, più che a un fan di Falco somigliavo alla mummia di Tutankhamon: mascherina ampiamente sottomento e sopranaso; occhiali da sole; berrettino da ciclista. Comunque: meravigliosamente irriconoscibile e pronto per partire.
Con la bici, ovviamente.
La ciclabile? Rischio elevatissimo. Meglio di no.
Raggiungo la città per le normali e semivuote strade cittadine. Fino al bar di fiducia. In pieno centro, due passi dal ponte Talvera. Non ne faccio il nome per privacy e discrezione. Gestito da cinesi. Seconda generazione.
Busso sul pleximauer che taglia il bancone in lungo e dico:
“Bel lavoro vecio!”
“Cazzo fai che me lo butti giù?! È solo per i sputi!”, risponde il ragazzo sui venticinque.
Parla il bolzanese meglio di me. Mi scuso e mi siedo fuori. Lontano, sul marciapiede, una sedia e un tavolino. Intorno è tutto perfetto: disinfettanti, guanti, distanze.
Ordino un bicerot di un qualche Trunk (Martin's? Georg's? Peter's?) Vernatsch comunque: temperatura perfetta sui 14 gradi per 1 euro servito in calice dimensione Chianti.
Ma cosa succede davanti a me?
I due tavolini sotto il tendone sono occupati da cinque ragazzi. 16/17 anni, scuola superiore. Tre ragazzi e due ragazze.
Parlano, ridono, scherzano.
Io, con la sordità che avanza, non capisco un cazzo. Ruoto la testa per fornire di profilo l'orecchio buono, quello destro. Fingo di studiare il tetto della casa di sopra a sinistra. Sento dire “andare Appiano”, “viene la Giusi”, “Instagram”. Non molto di più.
Però intanto arrivano altri 4 amici e quando arrivano si abbracciano, si baciano sulla guancia e si danno botte sulle spalle!!!
Poffarbacco, penso, qua si inizia bene.
Partono gli ordini al barman, che sono quasi tutte cole.
Poi il ragazzone che mi sta di fronte, stazza Obelix e polpaccio Carnera, dallo zaino estrae un sacchettino. Ne sortisce un pacchettino di tabacco e una bustina di cartine. Sembrano attrezzi che una volta si facevano le canne, ma quella che Obelix inizia a preparare è una normale sigaretta. Distribuisce il Samson (sarà lui?) sulla carta, rolla, sleccazza in orizzontale e pik!: la sigaretta è fatta. La allunga alla ragazza alla sua destra. E quindi torna al lavoro. Confeziona allo stesso modo altre 2 cicche: cartina, tabacco, sleccazzata, pik! Le passa a due amici. Accendino e si tira.
Perdindirindina, penso, qua si va di bene in meglio!!!
Mi sembra doveroso ordinare un altro Trunk. I ragazzi sono simpaticissimi. Ciccano e bevono cola.
“Domani!”, dice Obelix alzando la voce.
Arriva altra gente, i tavolini sono pieni.
Dopo un'oretta mi sembra di avere raccolto tutti gli indizi sui Navigli bolzanini. Ho anche rubato un paio di foto.
Mi aspetta un aumento, me lo merito.
Inforco il ciclo e mi dirigo verso le vie di Bolzanosud, Palermo, Bari, Sassari.
Sui balconi e ai davanzali ci sono dappertutto bandiere italiane. Un bel gesto di incoraggiamento e di solidarietà, penso. Però il riferimento nazionale c'entra poco. Soprattutto per questa pandemia che supera i confini d'Europa e del mondo. La bandiera arcobaleno tutto andrà bene/alles wird gut mi piace di più.