Chronicle | Sviluppi

Aeroporto con meno vincoli

È arrivata l’attesa variante del Piano di rischio ma Kompatscher precisa: “Il prolungamento della pista non c’entra, cambiano solo alcune norme di attuazione”.
Flughafen Bozen aeroporto
Foto: Atzwanger

L’argomento è delicato, il presidente Arno Kompatscher deve affidarsi alla più assoluta chiarezza, dato il pressing del fronte “No airport” e degli ambientalisti: “La delibera approvata dalla giunta non riguarda né il prolungamento della pista, né il numero di voli previsti per l’aeroporto di Bolzano e non ha quindi nessuna ripercussione sull’attività della struttura”. Il governatore aggiunge poi che non cambia la delineazione delle zone sottoposte a rischio. “Il tema principale della delibera riguarda la regolamentazione dell’attività edile nell’ambito di queste zone a rischio e di conseguenza l’adeguamento delle norme di attuazione del Puc”. È la maggior parte della zona produttiva di Bolzano Sud a essere interessata dal Piano di rischio e le modifiche riguardano appunto soprattutto aree produttive di interesse provinciale ma anche strutture di competenza della Provincia, come il Parco tecnologico del NOI, “è quindi nel nostro interesse aggiornare le norme di tutela riguardanti queste zone”. Fra le conseguenze pratiche della decisione della giunta provinciale c’è la caduta del limite di presenza contemporanea di 500 persone all’interno di una parte dell’ala del centro commerciale Twenty, per esempio, e non ci saranno più vincoli sull'affluenza nemmeno per il centro di preghiera islamico in via Volta.

 

 

Via libera dunque, su proposta dell’assessora provinciale competente Maria Hochgruber Kuenzer, all’iter per siglare l’adeguamento del Piano di rischio aeroportuale con la realizzazione delle modifiche d’ufficio del Piano urbanistico del Comune di Bolzano. Come si ricorderà alla fine del 2016 era stata decisa la parziale modifica del piano di rischio aeroportuale per l’aerostazione di Bolzano che era stato approvato nel 2011, perché non corrispondeva più alle norme di legge in vigore a livello nazionale che definiscono il Piano di rischio in base alle direttive internazionali e dell’Enac che nel gennaio del 2018 ha espresso un parere positivo in merito alla rielaborazione del documento che venne seguita soprattutto dalla direttrice dell’ufficio Pianificazione territoriale Virna Bussadori e dal dirigente del Comune Stefano Rebecchi. “Dopo questo parere positivo espresso dall’Enac le norme rielaborate - specifica ancora Kompatscher - vanno ora inserite nei Piani urbanistici”.