Economy | I dati

In 143,4 milioni sulle funivie

L'inverno 2023/24 ha segnato il record di utenti in Alto Adige – su meno impianti ma con una maggiore portata oraria. Intanto la Süd-Tiroler Freiheit protesta: "Monte San Vigilio sempre più privatizzato".
Vigiljoch
Foto: Vigiljoch.com
  • Nonostante il numero di impianti sia in costante calo, il trasporto a fune in Alto Adige non è mai stato così carico di passeggeri. Alla fine del 2024 erano attivi 354 impianti a fune, 21 in meno rispetto al 2010 e ben 84 in meno rispetto al 1980. Tuttavia, nella stagione invernale 2023/24 sono stati trasportati ben 143,4 milioni di passeggeri, un nuovo record storico per il Sudtirolo. Lo rileva l’Astat, l'Istituto provinciale di statistica, nel suo rapporto annuale “Impianti a fune in Alto Adige - 2023 e 2024”.

  • Foto: Astat
  • L’aumento è evidente anche confrontando i dati storici: nella stagione 1980/81 i passeggeri erano 52,7 milioni, saliti a 105 milioni nel 2000/01 e a 127,6 milioni nel 2010/11. Il dato attuale rappresenta un incremento del 2,6% rispetto all’anno precedente.

  • +170% per la portata oraria

    La rete degli impianti a fune si è ridotta nel tempo – se nel 1980 erano 438 e nel 2000 erano 392, nel 2010 erano 375 e oggi sono 354 – ma ha guadagnato in innovazione tecnologica. Il 58,8% degli impianti attualmente in funzione è stato costruito dopo il 2000 e solo dieci risalgono a prima del 1970. L’età media degli impianti è oggi di 23 anni.

    Nel 2024, la capacità complessiva oraria ha raggiunto le 559.250 persone – trainata soprattutto dalle funivie ad ammorsamento automatico, che rappresentano il 71,9% della portata oraria totale: dal 2000 a oggi, la capacità oraria complessiva è cresciuta del 170,2%, passando da 148.883 a oltre 402.000 persone/ora. I territori con la maggiore portata oraria sono la Val Gardena-Alpe di Siusi (122.531 persone/ora), l’Alta Badia (93.186) e la Val Pusteria (72.595). La Val Gardena-Alpe di Siusi è anche l’area con il maggior numero di passeggeri nella stagione invernale, con 40 milioni di persone trasportate, seguita da Alta Badia (27 milioni) e Val Pusteria (22 milioni).

  • Più escursionisti e investimenti

    Anche la stagione estiva 2023 ha visto numeri da record, con 10,9 milioni di persone trasportate tra maggio e ottobre, quasi il triplo rispetto all’estate del 2000 (4 milioni). Aumentano in particolare escursionisti ed escursioniste (e i pendolari) che scelgono il trasporto a fune per i loro spostamenti, mentre continua il calo dello sci estivo, sempre più marginale a causa la chiusura degli impianti sul ghiacciaio della Val Senales e delle aperture ridotte sul Passo dello Stelvio.

    Il settore continua inoltre ad attrarre risorse e occupazione. Nel 2023 l’utile complessivo è stato di 77,6 milioni di euro, mentre le spese per investimenti hanno raggiunto i 161 milioni di euro, con un aumento del 54,1% rispetto all’anno precedente. Di questi, 103 milioni sono stati destinati a infrastrutture, 34 milioni all’acquisto di attrezzature operative e 23,5 milioni ad altri investimenti. Anche l’occupazione nel settore è in crescita: nella stagione 2023/24 si sono registrati 2.382 addetti, contro i 2.261 dell’anno precedente, i 1.972 del 2010 e i 1.713 del 2000.

  • Il caso San Vigilio

    A proposito di funivie, dalla prossima settimana il parcheggio per l'impianto di risalita di Monte San Vigilio sarà più caro: sei euro per gli utenti della funivia e 24 euro per chi viaggia a piedi o in bici. Protesta la Süd-Tiroler Freiheit, che chiede un massimo di sei euro per tutti e uno sconto sull'Alto Adige Pass.

    La funivia di proprietà della Vigiljoch Gmbh – di cui è presidente il “patron” di Dr. Schär, Ulrich Ladurner – è stata recentemente ammodernata con oltre 6 milioni di euro di fondi pubblici, ma l'impianto non aderisce agli sconti estivi per i possessori dell'Alto Adige Pass, come invece avviene per altre funivie gestite dai privati. “La popolazione paga due volte, mentre gli operatori privati incassano. La montagna locale di Lana rischia di finire definitivamente nelle mani dei privati”, avverte Armin Mores della Süd-Tiroler Freiheit Burgraviato, "la funivia, la seggiovia, gli alberghi e i ristoranti del Monte San Vigilio sono già di proprietà di aziende private. Ora stanno introducendo anche tariffe esose, un altro passo verso la privatizzazione e un affronto verso la popolazione".