Culture | Politica culturale

LibriKa, la biblioteca che respira

L’inaugurazione ufficiosa è già avvenuta da dieci giorni, quella ufficiale si terrà il 24 ottobre, ma intanto la nuovissima biblioteca di Brunico è già animata da molte persone che la rendono una “cosa viva”.
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Foto: Seehauserfoto

Si chiama “LibriKa”, e il “Ka” rappresenta un omaggio al poeta Norbert C. Kaser (lo scriviamo volutamente maiuscolo, mettendo tra parentesi l’osservanza filologica al suo modo di firmarsi). Formalmente è il grande contenitore nel quale sono confluite la biblioteca civica, quella universitaria e l’archivio storico. Ma l’ambizione è con tutta evidenza un’altra: segnare un punto di svolta nella politica culturale locale, rendendo cioè più porosa e permeabile la membrana che solitamente divide la sfera privata da quella pubblica.

Visitandola in una mattina di sole, mescolandomi alle mamme, ai bambini, agli studenti che preparano i loro esami sulla terrazza e a tutti gli altri frequentatori che magari hanno deciso di fare un salto per restituire un libro o prendere in presto un dvd, si ricava l’impressione di aggirarsi in una grande piazza diffusa su più livelli e attraversata da un costante, anche se quieto, movimento. Quasi un respiro.

I dati tecnici non riescono a restituire pienamente la sensazione di spazio e di luce comunicata dalla struttura. Circa millecinquecento metri quadrati, distribuiti su quattro piani, con amplissime finestrature in grado di collegare l’interno con l’esterno. E poi ambienti di ogni genere, anche nicchie nelle quali i bambini possono infilarsi con il loro libro, e il libero accesso ai computer sparsi un po’ ovunque. L’idea centrale, in base alla quale si è sviluppato il progetto architettonico dello studio aichner_seidl, non ha tardato dunque a trovare riscontro nell’interesse del pubblico. Una biblioteca non più semplice contenitore statico di libri, riviste o altro materiale multimediale, bensì un luogo d’incontro, un modo per mettere in contatto persone di lingue, livelli d’istruzione e generazioni diverse, e alla quale non si accede solo per leggere o fare ricerche, ma anche per sostare, curiosare, persino distendersi, sia in senso letterale, sdraiandosi cioè su dei cuscini poggiati a terra, oppure metaforicamente, sfruttando la menzionata terrazza che regala una bellissima vista sulla città.

Certo, qui non c’erano vecchie scuole d’abbattere (al posto della biblioteca prima si trovava un parcheggio) e l’inserimento di un edificio moderno nel contesto urbano è stato agevolato dalla precedente risistemazione dell’adiacente piazza sulla quale adesso sorge il municipio, anch’esso costruito in tempi recenti. Le critiche rivolte ai costi – alla fine sono stati spesi 11 milioni di euro, con un finanziamento coperto al 75% dalla Provincia per quanto riguarda gli spazi della biblioteca comunale e addirittura integralmente per quella universitaria – e quelle concernenti l’eccessiva grandezza dell’edificio sembrano adesso già assorbite dalla consapevolezza delle sue potenzialità.

Qualsiasi visitatore occasionale di LibriKa, e a maggior ragione chi avrà modo di diventarne “abitante”, potrebbe testimoniare come una biblioteca del genere sia una sfida che valeva la pena venisse affrontata.

 

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