“Solo polemiche estive”
La bagarre sugli asili tedeschi e le troppe - a detta della Svp - iscrizioni di bambini di madrelingua italiana e stranieri è stata un’altra golosa occasione per l’opposizione di accusare il Partito democratico di servilismo nei confronti della Stella Alpina che ieri, 25 luglio, ha presentato, attraverso l’assessore Philipp Achammer, il suo programma in 5 punti per garantire più equilibrio nelle scuole dell’infanzia di lingua tedesca di Bolzano, Merano e Laives. Il vicepresidente della Provincia ed esponente del Pd Christian Tommasini fa sentire la sua voce insistendo sulla libertà di scelta come imprescindibile valore costituzionale. “Tutto il resto - afferma - è solo polemica estiva, generata da alcune provocazioni lanciate da settori della Svp comunale di Bolzano e Merano. La Giunta Provinciale infatti non ha mai discusso di togliere la libertà di scelta o la possibilità di iscrivere i bambini italiani o con background migratorio alla scuola tedesca. Questo sarà sempre possibile, con un percorso di informazione, inserimento e coinvolgimento delle famiglie per una scelta consapevole (che peraltro faremo anche nelle scuole italiane)”.
"Chi vuole scegliere la scuola trilingue la trova già e la troverà. Chi vuole scegliere la scuola tedesca potrà farlo anche in futuro"
Tommasini parla di strumentalizzazione della discussione che sarebbe stata relegata a questione etnica, “se leggete diversi giornali - sottolinea - vi accorgerete che, a seconda del gruppo linguistico, scrivono cose opposte. Ho già preso posizione in questo senso e ho già ribadito la nostra posizione in Giunta dove si è discusso ma non si sono votate delibere”. Il dibattito, infatti, non possiede ancora i crismi dell’ufficialità. Tommasini quindi puntualizza: “Piaccia o meno la scuola trilingue c'è già e nei prossimi anni continueremo a potenziarla con un programma ben definito (a partire dal trilinguismo con l’inglese dalle scuole dell’infanzia e dall’estensione del modello liceo internazionale Pascoli). Chi vuole scegliere la scuola trilingue la trova già e la troverà. Chi vuole scegliere la scuola tedesca potrà farlo anche in futuro”.
Le domande degli ambientalisti
Due invece le interrogazioni dei Verdi alla giunta volte a rivelare “le contraddizioni della politica scolastica in Alto Adige” che pregiudicherebbero una “soluzione veramente rivolta al futuro”. Queste le domande poste:
- Come verrà stabilita la “tedeschità” di bambine e bambini? Perché non possiamo immaginare che si sia pensato di valutare le competenze linguistiche di bimbe e bimbi sotto i 2 anni.
- Ci si baserà quindi sull’autocertificazione dei genitori? Come si intende verificare la “veridicità” di tale certificazione?
- E poiché la realtà sudtirolese conosce anche famiglie i cui i genitori hanno diversa madrelingua, bambini e bambine che crescono plurilingui verranno considerati “tedeschi”?
- Se si parte dal presupposto che i genitori facciano un’autocertificazione, che cosa succede se, dopo l’inizio dell’anno scolastico, viene appurato che un bimbo o una bimba non parla “sufficientemente bene il tedesco”? Decide poi davvero il consiglio della scuola materna secondo l’art. 22 della legge provinciale n. 36/1976?
- Se questo organo collegiale, composto da personale della scuola materna, rappresentanti del Comune e dei genitori, sia davvero adeguato a prendere decisioni sull’esclusione di bambini/e dalla scuola per motivi linguistici è perlomeno dubbioso, soprattutto se si pensa che alcuni genitori possano/debbano decidere sul destino di bambini/e di altri genitori. Se poi si osserva da vicino l’organo del consiglio della scuola materna, si trova nella legge n. 36 del 1976 all’art. 23 che ne possono essere membri solo genitori “di lingua materna corrispondente alla scuola”. Come viene appurata la “madrelingua” dei membri del consiglio della scuola materna?
- Persone cresciute plurilingui vengono automaticamente considerate “madrelingua” secondo la norma citata?
- Come viene garantita la “madrilinguità” richiesta, se nessun genitore “tedesco” si rende disponibile per la rappresentanza nel consiglio della scuola materna?
mi piace Tommasini, sempre
mi piace Tommasini, sempre pieno di certezze granitiche, come quella del tacchino che a pochi giorni dalla festa del Ringraziamento è convinto che tutti siano vegetariani......
p.s.: però, se effettivamente i tedeschi bloccherano l'accesso agli italiani allora si risolverà per via indiretta il problema della desertificazione degli asili italiani....furbone di assessore!
Scusate, ma vista da fuori la
Scusate, ma vista da fuori la questione mi fa sorgere una domanda, forse per voi molto banale, ma che a me sfugge. Perché nelle città i genitori di madrelingua tedesca non iscrivono i bambini all’asilo tedesco? Perché se li tengono a casa perché le mamme non lavorano oppure perché non vogliono metterli in asili dove ci sono bambini di altri gruppi etnici?
In reply to Scusate, ma vista da fuori la by Paolo Carbone
Vista da fuori la questione
Vista da fuori la questione più che domande dovrebbe far sorgere ilarità o sgomento, a seconda dei soggetti. E forse domandarsi: ma perchè asili/scuole separate ? Oppure: ma perchè gli italiani iscrivono i bambini all'asilo tedesco e non succede l'incontrario ?
Sì ma allora in proporzione
Sì ma allora in proporzione vuol dire che ci sono troppo pochi asili italiani....comunque osservando (seppure un mesetto all'anno, quindi non è indicativo) la realtà altoatesina, a me sembra che le mamme germanofone tendano a tenersi i pargoli a casa. Forse ci sono più casalinghe.....