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Piccolo mondo antico

Mettere in discussione l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole altoatesine è ancora un'utopia. Come dimostra anche la politica.
Croce
Foto: Pixabay

Il tema dell’etica e della religione cattolica come discipline scolastiche, in più occasioni sollevato su salto.bz, ha raggiunto infine gli spazi dell’ufficialità, approdando in consiglio provinciale. Le proposte fatte dalla compagine Verde, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba e Brigitte Foppa, e presentate oggi (26 luglio) all’attenzione dell’Aula chiedevano alla giunta di valutare i risultati delle sperimentazioni relative all’introduzione di un’ora di etica come insegnamento alternativo alla religione cattolica e di offrire un’alternativa uniformata e didatticamente equilibrata introducendo la materia “modelli di vita, etica, religioni” nei maggiori Comuni e nei centri caratterizzati da una maggiore pluralità confessionale. Non si tratta di un attacco alla Chiesa cattolica, ma di introdurre la materia “etica” come già avviene in altri Paesi, sostengono gli ambientalisti sottolineando così l’estrema moderatezza della loro iniziativa. 

 

Non ancora pronti

 

Nel corso del dibattito chiara è stata la chiusura manifestata dall’assessore Svp (partito che si definisce laico) Philipp Achammer che dichiara soltanto la disponibilità a discutere di una soluzione per gli alunni che si fanno esonerare dall'ora di religione e solo laddove essi rappresentino un numero “considerevole” (nessuna specifica al riguardo). Domande sorgono quindi spontanee: non sarà che la percentuale di alunni esonerati non è ancora molto più alta proprio perché ai genitori non viene offerta un alternativa curricolare strutturata e riconoscibile? E non è forse vero che in una scuola pubblica chi non è cattolico non gode dello stesso trattamento di un cattolico? E dunque non sarebbe stato opportuno anche un riferimento all'articolo 3 della Costituzione?

È bene inoltre sottolineare che nell’affrontare la questione risultano assenti alcuni punti centrali, come ad esempio ogni riferimento alla selezione del personale da parte della Diocesi e al Leitfaden Religionsunterricht dove si specifica che per avere l'idoneità all'insegnamento occorre certificare la condotta di vita cristiana e l'ortodossia della propria fede. Del resto già il testo dei Verdi non conteneva nulla di tutto ciò. 

Segue il solco tracciato dalla Svp l’assessore Christian Tommasini del Pd che afferma: “Si tratta di un tema delicato che richiede tempi adeguati di approfondimento e su cui si deve confrontare tutto il mondo della scuola”. Il solo punto 1, relativo alla verifica delle offerte alternative già presenti, ha ricevuto l’approvazione del consiglio, con 14 sì, 8 no e 4 astensioni.
Ce n'è ancora, insomma, di strada da fare.