Politics | ELEZIONI IN AUTUNNO

Un autobus chiamato Lega

In tanti vorrebbero salirci per arrivare in Consiglio. Bessone tiene sulle spine Urzì e Biancofiore che spinge Sigismondi: "Con noi in lista? Chissà". Vaglio di Salvini.
Bessone
Foto: Massimo Bessone

C’è un autobus chiamato Lega che porta al consiglio provinciale di Bolzano. E in tanti, a quanto pare, vorrebbero salirci. Ma il bigliettaio, autista e controllore – fino a prova contraria Massimo Bessone, commissario del Carroccio e unico titolato a decidere sulla lista dei passeggeri – deve fare attenzione. Perché se è vero che i posti fino al capolinea (l’agognato seggio) potrebbero essere solo due, come dicono i sondaggi, bisogna evitare che salga l’ultimo arrivato. Oppure qualcun altro che vuole il prezioso passaggio per poi, ottenuta l’elezione, dire ciao e godersi indisturbato il seggio per cinque anni.

 

Posti ambiti

Questa naturalmente è una prospettiva di parte. Quello che sta accadendo però è che il partito di Salvini sembra avere il vento in poppa per le provinciali dell’autunno e il commissario altoatesino, che pare avere la fiducia del leader-ministro, ha l’onore e l’onere di decidere la lista. Bessone vuole evitare altri casi Artioli o simili (“Persone – dice –  che salgono sul bus perché la bandiera sventola da quella parte e poi se ne vanno”) e deve allo stesso tempo rispondere agli  appelli all’unità del centrodestra. Per una lista unitaria si sono spesi sia Alessandro Urzì, esponente di Fratelli d’Italia e leader di Alto Adige nel cuore – il quale avrebbe interessato Giorgia Meloni per una richiesta diretta a Salvini –, sia Michaela Biancofiore, coordinatrice dei berlusconiani in regione. Quest’ultima, corre voce, vorrebbe la presenza in lista di Alberto Sigismondi, consigliere comunale a Bolzano, e della sorella Antonella Biancofiore.

Non dobbiamo ripetere i casi di Elena Artioli, Roland Atz, Maria Teresa Tomada. Persone che salgono sul bus perché la bandiera sventola da quella parte e poi se ne vanno

 

La linea del Carroccio

Bessone è più per il no che per il sì. È convinto che la Lega debba correre da sola, senza aggiunte, secondo la linea approvata da militanti e iscritti nell’assemblea di lunedì scorso. Anche perché in casa del Carroccio si fa un calcolo: i tre nomi corrispondono a politici conosciuti, che non hanno magari i voti per un’elezione in solitaria ma hanno le preferenze per centrare un seggio in una lista promettente come quella leghista. Il rischio quindi di rimanere a bocca asciutta, per Bessone e gli altri leghisti doc, è alto. Tuttavia il commissario, che sarà capolista, tiene sulle spine Urzì e Biancofiore. “Se entreranno in lista? Chi lo sa – afferma –. Lascio a Fratelli d’Italia e Forza Italia qualche margine di possibilità”.

Se Sigismondi o Antonella Biancofiore, oppure Urzì entreranno nella nostra lista? Chi lo sa. Lascio a Fratelli d’Italia e Forza Italia qualche margine di possibilità

 

 

"No agli opportunisti"

Bessone intanto pensa a ultimare la lista e preferisce non far filtrare indiscrezioni. Può decidere liberamente, dato che non è segretario e non deve condividere le scelte con un direttivo. Dovrà però sentire il parere vincolante di Salvini. “Ho in mano tanti nomi, se riesco arriverò a 35, altrimenti qualcuno in meno – spiega –. Come ho già detto, la lista è aperta a tutti i militanti, che sono gli iscritti da più di un anno”. Persone “di fede leghista” dunque. “Abbiamo già avuto i casi, da non ripetere, di Elena Artioli, Roland Atz, Maria Teresa Tomada”.

Ho in mano tanti nomi. La lista è aperta ai militanti, ovvero gli iscritti da più di un anno, che sono persone da tempo con la Lega. Riguardo a Salvini, lui mi dirà la sua e forse qualche veto. Poi con il suo benestare voglio vedere chi si opporrà

 

Salvini, l'ultima parola

Dopo aver visto Salvini nel consiglio federale di Milano di venerdì 20 luglio, nel quale ha incassato l’assenso dei vertici di via Bellerio sulla contrarietà al doppio passaporto per gli altoatesini, nelle prossime settimane il commissario tornerà a vedere il segretario per il vaglio sui candidati. “Mi dirà la sua e forse qualche veto, come è normale in politica. Se poi lui mi darà il benestare sulla lista voglio vedere chi si opporrà”, conclude.

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Martin B. Sun, 07/29/2018 - 14:04

"ha incassato l’assenso dei vertici di via Bellerio sulla contrarietà al doppio passaporto per gli altoatesini": war früher die Lega schon ein unzuverlässiger Padanerhaufen der sich föderalistisch gab, ist nun mit der Integration typischer italo-nationalistischer Überzeugungen das Unterscheidungsmerkmal zu anderen Parteien dahin. Eine Teilnahme an einer Landesregierung scheint für mich fast so ausgeschlossen, wie bei den Urzianern und Weißblümern und auch die Erreichung von mehr als 1-2 Sitzen sehr fraglich. Also nichts neues in der italienischen Zersplitterung und leider wenig im Zentrum zwischen PD und den Rechten.

Sun, 07/29/2018 - 14:04 Permalink