Society | Volontariato

"Donare sangue aiuta ognuno di noi"

Durante la pandemia in Alto Adige le donazioni non si sono fermate, ma occorre raggiungere nuovi volontari. Intervista a Paolo Pasini, Presidente di AVIS Bolzano.
donazione del sangue
Foto: AVIS

Tra i vari effetti negativi che la pandemia ha fatto registrare, si deve includere anche una minore partecipazione alle donazioni di sangue. La paura del virus e l’aumento delle procedure sanitarie hanno scoraggiato vecchi e nuovi donatori, in un andamento che solamente negli ultimi tempi sta tornando ai livelli pre-pandemia. In questa difficile situazione il territorio di Bolzano è invece diventato un’eccezione, capace di rispettare gli obiettivi prefissati e di vedere crescere il numero dei donatori. Ne parliamo con Paolo Pasini, Presidente dell'AVIS (l'Associazione Volontari Italiani del Sangue) di Bolzano

Salto.bz: Gli ultimi anni sono stati particolarmente complicati, ma i numeri indicano che Bolzano non ha subito perdite significative in termini di donazioni? 

Paolo Pasini: Negli ultimi tempi abbiamo visto un trend positivo, con un numero di donatori in crescita, soprattutto per quanto riguarda la donazione di plasma e piastrine, più alta rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Siamo quindi in linea con il piano sangue della Provincia: un piano triennale che prevede la disponibilità di 24000 sacche, Bolzano fornisce circa il 32% di sangue e il 99% di piastrine e plasma. Si può forse parlare di circolo virtuoso, mediante il quale le difficoltà legate alla pandemia hanno aumentato la sensibilità verso questi temi e hanno fatto emergere la disponibilità dei nostri donatori. 

Ci sono molti donatori nella divisione AVIS di Bolzano? 

Noi contiamo circa 6250 donatori su 19000 in tutto l’Alto Adige. Nonostante i numeri rassicuranti e l’andamento positivo degli ultimi tempi lavoriamo comunque costantemente per raggiungere nuovi donatori, lo statuto infatti prevede la possibilità di donare solamente fino a 65 anni e bisogna poi considerare eventuali patologie o situazioni di difficoltà che costringono molti ad abbandonare la donazione. Ogni anno perdiamo circa 300-400 donatori ed è importante trovare nuovi volontari. 

Proprio per questo siete molto attivi nel pubblicizzare le vostre attività? 

Cerchiamo di farci conoscere andando nelle scuole, sponsorizzando eventi sportivi, organizzando serate ricreative, anche grazie alla collaborazione dei donatori. Crediamo, infatti, nella partecipazione dei giovani e lasciamo che siano loro a portare la propria esperienza negli eventi o nei licei, proprio da poco siamo stati al liceo Pascoli. Inoltre cooperiamo con altre associazioni di donatori come ADMO, AIDO e ADISCO: i nostri valori sono gli stessi e crediamo nella necessità di diffonderli. 

 

 

Il timore per le procedure ospedaliere fa desistere molti? 

Negli incontri che teniamo mi è capitato spesso di rispondere a domande sulla paura degli aghi o sull’ansia di sottoporsi alla donazione, vorrei però tranquillizzare coloro che hanno questi timori. La donazione di sangue non è dolorosa ed avviene in un ambiente confortevole, circondati da professionisti sanitari che sanno infondere tranquillità. Ad ogni donazione poi il sangue viene analizzato, si tratta anche di un modo per tenersi informati sul proprio stato di salute. 

In estate, solitamente, la richiesta di sangue torna a crescere, come stanno andando questi giorni? 

I dati, aggiornati a giugno, indicano che ci sono state 3800 donazioni quest’anno. In questo ultimo periodo, però, abbiamo dovuto introdurre una nuova precauzione perché in alcune regioni d’Italia si è diffusa un’infezione, dovuta ad un tipo di zanzara. Chi si è recato in queste regioni non può donare per 28 giorni e quindi alcuni donatori sono costretti ad attendere. 

Cosa direbbe quindi a chi è ancora indeciso? 

Donare è essenziale perché il sangue serve a ciascuno di noi e ciascuno potrebbe ritrovarsi a dover usufruire di una trasfusione. Per donare poi basta essere in buona salute, avere uno stile di vita sano, essere maggiorenne e superare i 50 kg di peso: requisiti facilmente superabili che permettono, però, di fare la differenza.