Chronicle | Agenzia Dogane

“I monopoli prossimi al collasso”

“Lo Stato incassa un miliardo e 250 milioni dal gioco in regione ma ci sono solo 6 dipendenti” attacca la Flp: “Bolzano, manca la sede autonoma”. Le richieste ai vertici.
jackpot
Foto: Pixabay

“Mentre lo Stato incassa un miliardo e 250 milioni di euro dal gioco d’azzardo in Trentino Alto Adige, l’ufficio dei monopoli di Trento e Bolzano è prossimo al collasso”: la denuncia arriva da Giuseppe Vetrone, segretario regionale della Federazione lavoratori pubblici che più di una volta ha portato all’attenzione la situazione degli uffici del settore fiscale in regione. Il sindacalista ribadisce anche “l’inerzia” - stando alla sua valutazione - per la nascita della sezione dei monopoli in provincia di Bolzano. “Nessuno se ne sta occupando”, afferma.

La Flp riporta l’esito del confronto con i dirigenti dell’Agenzia dogane e monopoli, in particolare con il direttore interregionale Bellosi che ha la responsabilità su Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

Il primo problema portato all’attenzione riguarda l’organico. Vetrone parla del “profondo senso di frustrazione che vivono i pochi impiegati ‘superstiti’ dell’ufficio di Trento, per non poter svolgere appieno ed in tranquillità, le funzioni e le mansioni ad essi demandate”. La causa sarebbe la “gravissima carenza di personale: si è passati dai 24 dipendenti di qualche anno fa, agli 8 attuali e che diventeranno 6 tra qualche mese a causa dei pensionamenti”. 

E è mai possibile che lo Stato incassi una cifra mostruosa dal settore giochi e non reinvesta un solo centesimo per migliorare i servizi, i controlli e per il presidio del territorio? (Giuseppe Vetrone, Flp)

Le domande, rivolte a Bellosi ma anche ai vertici nazionali dell’Agenzia, sono tre: “Come si possono garantire tutti i servizi ed i controlli fiscali con l’attuale organico di 7/8 persone che, bastano a malapena, a tenere aperto l’Ufficio ed al disbrigo dell’attività ordinaria?” chiede Vetrone, che aggiunge: “Come si è potuto arrivare ad una tale situazione di criticità Ed è mai possibile che lo Stato incassi una cifra mostruosa dal settore giochi e non reinvesta un solo centesimo per migliorare i servizi, i controlli e per il presidio del territorio?”.

La Flp sottolinea il risultato di uno delle attività proprie dei monopoli. “Il controllo capillare nel settore dei giochi da solo, nello scorso anno 2018, ha portato nelle casse dello Stato, un vero e proprio patrimonio calcolato in circa un miliardo e duecentocinquanta milioni di euro tra le province di Bolzano e Trento (700 milioni a Bolzano, 530 milioni a Trento)”.

Ma a tale risultato non corrisponderebbe una valorizzazione dello stesso ufficio che l’ha raggiunto. Stando al resoconto Vetrone, la riunione è comunque servita ad impiegare il direttore interregionale su tre punti: “Portare la questione degli uffici dei monopoli di Trento e Bolzano all’attenzione del direttore generale dell’Agenzia Benedetto Mineo, attivarsi per anticipare il processo di integrazione dei monopoli negli uffici delle dogane, infine valutare attentamente le possibili iniziative per il reclutamento del personale necessario per rimpinguare l’organico”.

Nulla di fatto invece sulla creazione dell’ufficio altoatesino prevista dalla nuova riorganizzazione dell’Agenzia, conclude il sindacato del settore pubblico. “Quest’ultimo - conclude la Flp - consentirà, finalmente, ai cittadini/contribuenti della provincia di Bolzano e soprattutto delle valli dell’Alto Adige di ridurre notevolmente i costi ed i disagi dovuti alla percorrenza di centinaia di chilometri, così come accade tutt’ora, per recarsi presso l’ufficio di Trento dove poter chiedere un’autorizzazione, una voltura o rilascio di una licenza di esercizio. L’ufficio infine dovrà nascere con adeguato e specifico personale nel rispetto del bilinguismo sancito dal Dpr 752/1976”.