Politics | elezioni 22 wahlen

“Abbiamo voce in capitolo”

I Verdi sudtirolesi brindano al ritorno in Parlamento (ma senza proprie elette) e ai buoni risultati nei Comuni. Spagnolli? “L'elettorato verde è molto responsabile”.
I Verdi sorridono dopo le politiche
Foto: Grüne Verdi Verc

I Verdi sorridono: nonostante la notte nera per il centrosinistra in Italia, il partito ecologista altoatesino vede (o cerca di vedere) il bicchiere mezzo pieno: “I Verdi tornano in Parlamento” recitano all’unisono. “È importante ci sia una rappresentanza di Europa Verde e Sinistra italiana a Roma”, sottolinea il co-portavoce provinciale Felix von Wohlgemuth, “mentre in Sudtirolo in moltissimi comuni siamo solidamente a doppia cifra: è un voto per mitregieren, non solo da parte di Protestwähler:innen bensì da persone convinte di votare verde”. In effetti, ad ascoltare il commento dei vertici e delle candidate verdi, il voto delle politiche di ieri sembra a tutti gli effetti una prova generale delle elezioni provinciali dell’anno prossimo: “Non mi ero mai confrontata prima con una grande campagna elettorale in un collegio che non è il mio”, spiega Elide Mussner, candidata per il centrosinistra nel collegio uninominale Bolzano-Merano alla Camera dove è arrivata terza con un ragguardevole 22,4%, “sono molto sorpresa e contenta”. Marlene Messner, candidata al Senato a Merano-Val Venosta ha avuto un risultato più negativo (6,8%): “È stata un'esperienza dove ho imparato molto. Nel collegio c’era il movimento no-vax, il Team K ha candidato l’unico uomo (e per giunta contadino) Markus Hafner e la senatrice uscente Julia Unterberger fa parte dell’ala più progressista della SVP e le sue posizioni si sovrappongono alle nostre”.


Völs al 22%

 

Ci vogliono donne”, dice Mussner, e la capogruppo provinciale Brigitte Foppa annuisce. Per Foppa “abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati, in primis avere una rappresentanza a Roma. L’ultimo obiettivo aperto è l’elezione della capolista regionale Roberta Rigamonti attraverso la ridistribuzione nazionale dei seggi”, anche se il mancato superamento della soglia di sbarramento da parte dell’alleato Più Europa dovrebbe rendere le cose più complicate. Dal canto suo, Rigamonti non manca di ricordare quanto il risultato nazionale “preoccupi molto, soprattutto per quanto concerne la salvaguardia dei diritti civili delle donne. Dovremo vigilare, per questo è molto importante la nostra presenza in Parlamento: dei Verdi c'è bisogno”. Il candidato al Senato a Bressanone Hans Heiss, forte del suo 15%, fa un’analisi più ampia: “L’astensionismo è il risaltato di un diffuso sentimento di rabbia, un segnale preoccupante, un tema che dobbiamo elaborare. In compenso il nostro ruolo nella coalizione di centrosinistra a Roma si è rafforzato, abbiamo voce in capitolo, e in Alto Adige siamo stati in gradi di ristabilire gli equilibri democratici nei confronti di una SVP che è dovuta scendere. Cresciamo non solo nelle città, ma anche nel Land, nei piccoli comuni conclude lo storico, citando l’esempio di Fiè allo Sciliar, paese di Arno Kompatscher. “Lì siamo al 22%”. Un buon segnale in vista della sfida provinciale del 2023.

 

 

Infine, l’elefante nella stanza è l’elezione a sorpresa di Gigi Spagnolli al Senato per il collegio di Bolzano e Bassa Atesina. Nonostante fosse appoggiato dai Verdi, il neo-senatore è inviso agli ambientalisti per il suo grande sostegno da sindaco al “progetto Benko” a Bolzano. È però evidente che la base verde abbia risposto alla chiamata unitaria del centrosinistra. “Sappiamo che l'elettorato verde è molto responsabile, e il centrosinistra è compatto e unito” risponde Von Wohlgemuth, “siamo abituati a stare in coalizione, governiamo Bolzano e sappiamo essere leali” aggiunge Foppa. “Anche se a volte non è un idillio”.