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“Fumo negli occhi”

Gli insegnanti precari della scuola in lingua italiana tornano a chiedere con forza di poter ottenere il ‘ruolo’, com’è avvenuto per i loro colleghi nel resto d’Italia.
Enrico Palazzi
Foto: Facebook

L’insegnante Enrico Palazzi - in nome del Coordinamento dei docenti delle GAE (Graduatorie ad esaurimento) - fa rifermento al comunicato stampa che riferisce della spedizione compiuta a Roma nei giorni scorsi da parte dell’assessore provinciale competente Christian Tommasini e dalla Sovrintendente Nicoletta Minnei con lo scopo di individuare una “soluzione concreta e condivisa” per i docenti precari attivi in Provincia di Bolzano.
La questione è quella relativa al fatto che la Provincia di Bolzano non ha operato le immissioni in ruolo per i precari realizzate invece nel resto d’Italia. 

Il Coordinamento dei precari giudica in maniera molto negativa i risultati dell’incontro a Roma, osservando che “i colloqui con il MIUR non hanno portato nemmeno ad una parziale soluzione del problema”. In sostanza i precari prendono atto del fatto che “lo Stato centrale non intende farsi carico dell’assunzione dei docenti delle GAE di Bolzano”, ritenendo quindi che “ad essa dovrà quindi provvedere in toto la Provincia”.
I precari delle GAE ritengono quindi “non altro che una presa in giro l’offerta di potersi spostare nel 2018 in altre regioni, continuando però ad essere precari”. E tornando a chiedere: ”ciò che ci spetta, cioè il ruolo”. 
 
Il coordinamento dei precari si scaglia anche contro l’affermazione da parte della Provincia in merito al fatto che il tavolo permanente tecnico-politico sarebbe stato istituito per volontà dell’Intendenza e dell’Assessorato. Per i precari il tavolo è nato invece dietro richiesta del Consigliere Provinciale Alessandro Urzì e del Coordinamento dei docenti  delle GAE”.
 
I precari ce l’hanno anche con le rappresentanze sindacali che - a detta del Coordinamento - “hanno presenziato solo agli ultimi due tavoli (27.9 e 27.10) di confronto, quando invece protesta era già in corso da molti mesi”.
 
Il prof. Enrico Palazzi a nome dei precari della scuola italiana dice inoltre di “attendere di poter conoscere l’esito della partita politica che era stata annunciata e che dovrebbe portare allo stanziamento di fondi per la soluzione del problema”. Palazzi ricorda che “tutto dipende solo dalla disponibilità del partito di maggioranza e che non è da escludere che rapporti di forza ed equilibri politici siano destinati a modificarsi anche sostanzialmente dopo il 4 dicembre”.
 
Il coordinamento dei precari torna a ribadire il fatto che “molti docenti hanno intrapreso il ricorso collettivo (class action)” e che “non è accettabile che si neghino principi e diritti fondamentali in nome di tatticismi e per il rimpallarsi della responsabilità tra organi dello Stato”.
 
Il comunicato dei precari si conclude utilizzando toni forti, parlando di uno “scandalo di proporzioni inaudite” in merito ad una “abissale disuguaglianza rispetto ai colleghi del resto d’Italia”.