Culture | Giovani critici

Sorprendente classicismo

Ennesimo successo di casa Haydn, con il direttore Ottavio Dantone alle prese con un programma squisitamente classicista.
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Foto: Ottavio Dantone

Suspense, sorpresa, curiosità. Questa le immagini emotive del quarto appuntamento della stagione sinfonica dell'orchestra Haydn, martedì 19 novembre a Bolzano. In programma La danza delle furie e La danza degli spiriti beati tratti dall'opera Orfeo e Euridice di Gluck, la Sinfonia 80 in re minore di Haydn e infine la non meno travolgente Sinfonia 29 in la maggiore di Mozart.

Preceduto dall'orchestra, fa la sua entrata il direttore Ottavio Dantone, un musicista con una lunga carriera musicale alle spalle, le cui registrazioni, sia come solista che in veste di concertatore, sono state più volte premiate dalla critica internazionale. Il suo affascinante virtuosismo ha coinvolto tutta la sala e attraverso le sue movenze – musicali e gestuali - ha saputo trasmettere la magia dei brani interpretati.

La serata è iniziata con La danza delle furie. Conoscendolo già, avevamo grandi aspettative su questo brano. Nonostante questo, l'interpretazione ha superato ogni nostra aspettativa. In un insieme di crescendo e diminuendo, di note veloci e lente, la danza ha trasmesso l'angoscia e la sensazione di dover scappare da qualcosa di malvagio.

Come il diavolo e l'acqua santa, La danza degli spiriti beati si è rivelata tutto il contrario della danza precedente. Serenità, tranquillità e delicatezza sono apparse, grazie alla sensibile interpretazione della Haydn, le caratteristiche principali del brano. Il flautista Francesco Dainese, solista dell'interpretazione, suonava note che parevano angeliche. Dopo la tormentosa danza, il pezzo seguente ha calmato gli animi del pubblico, trasportandolo in una realtà paradisiaca.

Della sinfonia 80 di Joseph Haydn, ci hanno entusiasmato il primo e l'ultimo movimento, nei quali sembrava ci fosse un vero e proprio dialogo tra strumenti, dando un carattere scherzoso al brano. Mozart come al solito non ci ha deluso, raccontando attraverso la musica una sorta di storia, che inizia come uno scherzo allegro e baldanzoso, diventando poi serio e romantico appassionando il pubblico, concludendo con un finale maestoso. Finire la serata con una sinfonia di Mozart, è stata una scelta appropriata, poiché ha donato l'allegria che si è propagata per tutta la sala, permettendoci di tornare a casa con un sorriso. Un raffinatissimo sorriso.

Chiara Avancini e Vera Costa

Liceo Pascoli classe 4M - indirizzo musicale