Pactum servatum est!
Con l’elezione di Giunta e Presidenza del Consiglio inizia la legislatura breve che mette la guida di Merano nelle mani di quei partiti che lo scorso anno avevano puntato sul suo commissariamento per sfrattare dallo scranno di primo cittadino colui che consideravano un usurpatore. Paul Rösch infatti aveva non solo rivinto le elezioni ma aveva persino osato escludere dal ballottaggio il candidato sindaco indipendente della SVP. Da quello smacco era nato il catenaccio Civiche- SVP che aveva fatto fallire il varo della seconda amministrazione a guida verde ed il patto per chiudere definitivamente la parentesi ambientalista ed interetnica della città.
Nella tornata elettorale post commissariamento ciascuno dei contraenti avrebbe attuato la propria strategia per guadagnare il maggior numero di consensi nel proprio campo. Il voto identitario andava conquistato senza sbandierarlo ed i risultati sono arrivati. La comparazione dei dati del 2020 con quelli del 2021 parlano chiaro: Lega e Fratelli d’Italia sono stati prosciugati in particolare da Alleanza per Merano, mentre Süd-Tiroler Freiheit e Freiheitlichen non siedono più in Consiglio.
Tutti gli artefici dell’opera d’arte sono stati premiati senza nessun ripensamento
A metà dell’opera, cioè per il ballottaggio, la strategia adottata è stata quella del fair play, con il volto giovane e sorridente della SVP che dichiarava ufficialmente la propria neutralità, mentre candidati ed eletti invitavano chi a disertare le urne chi a votare Dal Medico da una parte e dall’altra le Civiche che avevano gioco facile nel conquistare il voto che al primo turno era andato a Lega e FdI. Compiuto quello che qualcuno ha definito “il miracolo di Merano” si trattava solo di dargli nomi, cognomi e competenze: tutti gli artefici dell’opera d’arte sono stati premiati senza nessun ripensamento.
In tal senso va letto il penoso atto di contrizione pubblica del giovane Christoph Mitterhofer finalizzato a raccogliere i voti necessari per l’elezione alla Presidenza del Consiglio. Si trattava di togliere dall’imbarazzo le Civiche dopo il polverone sollevato dall’improvvisa candidatura del giovane esponente della potente lobby dei contadini. E così è stato. Il giovane Mitterhofer è il Presidente del Consiglio: pactum servatum est e l’alleanza è salva.
Toni Visentini hat es zu
Toni Visentini hat es zu Recht als
I MIRACOLI POLITICI DI MERANO bezeichnet.
https://www.pressreader.com/italy/corriere-dellalto-adige/20211117/2815…
Ich wäre auf die Reaktion(en) gespannt, wenn umgekehrt die SVP ihrerseits von außen eine der italienischen Sprachgruppe laut Proporz zustehenden Stadträt/innen ausgesucht und benannt hätte oder dasselbe auf Landesebene machen würde.
Wenn es umgekehrt auch dieselbe Nicht-Reaktion, wie in Meran, auf der „italienischen Seite“ gäbe, wären wir wohl einen großen Schritt weiter.