“L’omicidio è avvenuto in 4 minuti”
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Quattro minuti e 22 secondi, è questo il tempo in cui è avvenuto l’omicidio di Celine Frei Matzohl, secondo il comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri di Bolzano Ferdinando Nasta. La ragazza, all’epoca ventunenne, è stata uccisa la sera del 12 agosto 2023 con lesioni da arma da taglio ed è stata trovata morta a Silandro nell’appartamento del suo ex compagno Omer Cim, imputato dell’omicidio pluriaggravato. Oggi (26 novembre) davanti alla Corte d’Assise di Bolzano, presieduta dal giudice Stefan Tappeiner, sono state ascoltate le voci di diversi membri delle forze dell’ordine che hanno lavorato al caso.
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Il coltello da caccia
Gli inquirenti hanno ripercorso ciò che, secondo le indagini, è avvenuto nella notte tra il 12 ed il 13 agosto. Dopo che la madre ha denunciato la scomparsa della figlia, gli agenti, a conoscenza dei comportamenti prevaricatori dell'ex compagno, si sono recati a casa di Omer Cim, dove hanno rinvenuto il cadavere di Celine Frei Matzhol. La vittima giaceva vicino al divano in una pozza di sangue, accanto a lei un coltello di 20 centimetri, con lama da 10, l’arma del delitto. “Era un coltello da caccia, di quelli usati per scuoiare gli animali”, ha spiegato Nasta in aula. In un mobiletto a fianco erano inoltre presenti due cutter a lama fissa, uno a lama estraibili ed un altro coltello di 23 centimetri.
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Le telecamere di sorveglianza del vicinato hanno ripreso le entrate e le uscite dal condomino tra il 12 ed il 13 agosto, durante la notte dell’omicidio. Dai video emerge infatti che Frei Matzhol è entrata nel condominio di Cim alle 18:46. Come risulta dai tabulati telefonici, la donna ha effettuato una chiamata di 33 secondi con sua madre alle 18:53, mentre alle 18:58 la videosorveglianza mostra Cim uscire dall’appartamento con una mano coperta da un sacchetto e recarsi verso la macchina. In questi 4 minuti e 22 secondi, secondo gli inquirenti, Cim avrebbe ucciso la ex compagna colpendola al collo e al petto con il coltello da caccia.
Secondo Nasta, il momento di svolta che ha portato all’ “escalation di violenza” è stata la notifica dell'avviso della denuncia di Frei Matzohl, che aveva sporto contro di lui per le minacce e le percosse ricevute il 17 giugno. Da lì in poi la relazione tra i due era diventata clandestina. “La giovane viveva con la madre, aveva ripreso a fare attività con la sua cerchia di amici, era tornata serena e dedicava sempre meno tempo a Cim. I due si vedevano clandestinamente, il paese non doveva sapere”.
Dalle ricostruzioni è emerso inoltre che Cim fosse alla ricerca di un’arma. Da fine luglio a metà agosto l’uomo avrebbe contattato diverse persone anche fuori provincia, per ottenere una pistola con silenziatore ed acquistato l’arma del delitto in un’armeria di Silandro il pomeriggio del 2 agosto. A riprenderlo nell’atto di portare l’arma impacchettata a casa sono state le telecamere di sorveglianza del vicinato.
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L'appartamento vuoto
Un aspetto che ha generato particolare stupore negli inquirenti è stato invece lo stato della casa dell’imputato. L’appartamento di Cim in via Mulini a Silandro era infatti completamente vuoto, nessuna posata o pentola, nessun cuscino, nessuna coperta, nessun vestito; sono stati rivenuti solamente i cellulari di Cim e Frei Matzohl, la borsa di lei, che conteneva, in una tasca ben chiusa, uno spray urticante. In casa sono stati trovati anche i documenti e qualche oggetto per l’igiene personale di Cim ed infine 2500 euro in contanti. Secondo Nasta, Cim voleva usare quei soldi per organizzare una festa di compleanno alla ex compagna, l’uomo aveva effettuato diverse ricerche per noleggiare un auto di lusso ed aveva contattato qualche ristorante. La giovane però aveva già scelto di festeggiare con amici e parenti, senza di lui. Celine Frei Matzhol avrebbe compiuto 22 anni il 13 agosto, il giorno dopo essere stata uccisa.
Nei bidoni del condominio, gli inquirenti hanno rinvenuto una serie di oggetti in buono stato, tra cui caricabatterie e prodotti per la casa, accuratamente riposti in contenitori di plastica sigillati ermeticamente. Secondo quanto accennato dal capitano Nasta, gli investigatori ritengono che l’uomo avesse pianificato il delitto con largo anticipo, arrivando persino a svuotare l’appartamento prima di commettere l’omicidio. Le udienze riprenderanno il prossimo mese e, alla luce dei numerosi elementi emersi in aula che indicherebbero la premeditazione, l’ipotesi dell’ergastolo in caso di condanna appare sempre più concreta.