Politics | Autonomia

“Alto Adige, modello europeo”

Kompatscher al seminario sul futuro delle Regioni a statuto speciale svoltosi oggi a Roma: “Nessun privilegio, ma opportunità che sfruttiamo con responsabilità”.

Trasferta romana per il presidente della provincia Arno Kompatscher che oggi (27 gennaio) ha partecipato a “Il futuro delle Regioni a statuto speciale alla luce della riforma costituzionale”, seminario organizzato dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali presso la Sala della Regina di Montecitorio. Nel corso dell’incontro è stata presentata un’indagine sull’attuazione degli statuti delle Regioni ad autonomia speciale, con particolare riferimento al ruolo delle Commissioni paritetiche.

Sono intervenuti i presidenti delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome e i presidenti delle Assemblee regionali e dei Consigli delle Province autonome; per il Trentino-Alto Adige presenti, oltre il Landeshauptmann Kompatscher, anche il presidente della provincia di Trento Ugo Rossi, la presidente del consiglio regionale Chiara Avanzo, il vicepresidente del consiglio provinciale di Bolzano, Roberto Bizzo. A chiudere i lavori il Sottosegretario di Stato per gli Affari regionali e le autonomie, Gianclaudio Bressa.

Occorre mantenere “forme particolari di autonomia per Regioni e Province che richiedono modelli tra loro differenti”, ha dichiarato Kompatscher che sul tema del rapporto tra governo nazionale e governo locale, ha poi sottolineato che sarebbe necessario “rendere vincolanti i pareri espressi dalle Commissioni paritetiche proprio per migliorare l’intesa con Regioni e Province”. “L’autonomia altoatesina – ha aggiunto Kompatscher – è ancorata a livello internazionale dall’Accordo di Parigi che rappresenta la base giuridica per la tutela della minoranza linguistica. Per ogni revisione dello Statuto, dunque, deve essere necessario il consenso dell’Austria, e la clausola di salvaguardia inserita di recente nel disegno di legge che riforma la Costituzione rafforza ulteriormente questo principio”. Un elogio, quello dell’autonomia dell’Alto Adige, tout court: “Le ragioni che hanno ispirato l’autonomia sono valide ancora oggi - conclude il governatore della provincia - e il modello altoatesino si è rivelato uno strumento efficace non solo per la risoluzione pacifica dei conflitti, ma anche per lo sviluppo di un territorio originariamente molto povero. Pensare che maggiore autonomia significhi maggiori privilegi è un errore: significa semmai opportunità, da sfruttare con responsabilità, per dimostrare che il buon governo di un territorio legittima il decentramento”.