Culture | Shoah

La memoria, affinché non succeda più

"Non vi crederanno mai!" Nella Shoah, l'Europa perse se stessa. Ricordiamo per non maledirci poi per il silenzio. Vogliamo che non succeda più.
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“Il mondo non vi crederà mai”. Ecco quanto dicevano i carnefici della Shoah ai prigionieri dei campi di sterminio: un altro atroce aspetto dell’umiliazione inflitta a milioni di esseri umani. Dall’impossibilità di essere creduti nasce la negazione di poter credere all’atrocità dell’incredibile: i nazisti sono disgustosamente perfidi.
Tutto ciò, però, è avvenuto, nonostante i teorici del negazionismo: è avvenuto e può accadere di nuovo. Questo è quel che c’è da dire oggi: può accadere di nuovo. Persecuzione, deportazione, genocidio. Qui in Casa ricordiamo l’olocausto. Che non succeda più!
Il nostro comune non accetta pochi rifugiati. Per questioni di immagine e di igiene. Oggi è il giorno della memoria: pare che quella del comune di Corvara sia diventata molto corta. Senza memoria anche la storia non può esistere, se non in una versione falsa o falsificata.
Non credo vi sia altro da aggiungere se non riportare alcune frasi tratte dal bellissimo libro di Piotr M.A. Cywinski, Non c’è una fine il cui sottotitolo è ‘trasmettere la memoria di Auschwitz’.
«Nella Shoah l'Europa perse se stessa» e in particolare «il suo diritto di credere in quello che fino ad allora aveva altamente rappresentato: la forza della moralità religiosa, l'umanesimo illuminista, i valori delle costituzioni scritte e della democrazia così come i dogmi del Positivismo». Per questo «critichiamo il velo di silenzio che ci fu durante la Seconda guerra mondiale. […] E così, tra cinquant’anni, persone come noi lasceranno musei dedicati a cosa accadde in Darfur o in Corea del Nord con le lacrime agli occhi, maledicendoci per il nostro silenzio. [...] E oggi il nostro silenzio è decisamente peggiore, molto più incriminante. Perché viviamo in un mondo in cui abbiamo accesso a informazioni aggiornate e abbiamo gli strumenti per reagire a un livello e con una facilità decisamente senza precedenti nella storia dell’umanità.
Non vogliamo solo ricordare o commemorare. Vogliamo che non succeda mai più.