Chronicle | Green Pass

Tabaccai, non gendarmi

La soddisfazione dell’Unione per il commercio dopo i chiarimenti del Governo sull’obbligo di Green Pass per i clienti dei negozi: i controlli avverranno solo a tappeto.
Controllo Green Pass
Foto: CNA

Anche in Alto Adige, come nel resto d’Italia, i commercianti al dettaglio stanno tirando un sospiro di sollievo. Dopo l’agitazione della fase iniziale, il Governo italiano ha chiarito i dettagli dell'obbligo di Green Pass per il commercio al dettaglio. La scansione della certificazione 3G non dovrà essere eseguita obbligatoriamente all’ingresso dei clienti nel negozio mentre i controlli potranno essere eseguiti all’interno degli ambienti riservati alla vendita e solamente a campione. Il regolamento entrerà in vigore martedì 1° febbraio 2022. Soddisfatta anche l’Unione commercio turismo servizi Alto Adige, anch’essa in allarme per gli ostacoli logistici e burocratici derivanti dai controlli alle aziende commerciali in Alto Adige.

A beneficiare di norme più severe in ambito burocratico, che levano l’ossigeno al commercio al dettaglio, sono invece i giganti del commercio online, che non si preoccupano dei posti di lavoro né pagano le tasse sul territorio

“Questo chiarimento da Roma rappresenta una grande facilitazione per le numerose attività del commercio al dettaglio - ha sottolineato il presidente dell’Unione Philipp Moser -. Soprattutto per le molte aziende piccole e familiari i controlli all’ingresso dei clienti avrebbero rappresentato un maggiore carico di lavoro per titolare e collaboratori e anche un aumento dei costi. La precisazione governativa - sottolinea Moser - rappresenta una piccola luce di speranza per il commercio al dettaglio, messo sotto pressione da molti punti di vista”. Attualmente, ribadisce l’Unione, il settore sta lamentando forti difficoltà per l’aumento delle tariffe energetiche, una stangata che va a sommarsi alla flessione dei ricavi a causa del calo delle frequenze in paesi e città, dal telelavoro nonché dell’assenza di ospiti e turisti. “A beneficiare di norme più severe in ambito burocratico, che levano l’ossigeno al commercio al dettaglio, sono invece i giganti del commercio online, che non si preoccupano dei posti di lavoro né pagano le tasse sul territorio” conclude il Presidente dell’Unione.

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