Il senso del buon padre di famiglia, il Hausverstand e le pensioni d'oro

Über die Betroffenheit der Politikerin - vor allem aber über die Empörung der Bürgerin in mir.
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Si è parlato di padri e nonni (ovviamente non di madri e nonne, ma questo è secondario) oggi, in questo strano, triste, svilente Consiglio Regionale.

A me è venuto in mente il modo di dire in italiano, del “buon padre di famiglia”. In tedesco si traduce con la bella parola “Hausverstand”. Vuol dire qualcosa come intelligenza casalinga.

Ho chiesto ai colleghi, che ci sono da più tempo in Consiglio Regionale, se hanno agito, con la questione delle pensioni, come dei buoni padri di famiglia o come delle brave casalinghe.

Ho chiesto loro se hanno pensato di non fare fuori tutto il patrimonio subito - perché una brava casalinga non farebbe questo, ma piuttosto risparmierebbe su sé stessa pur di poter lasciare qualcosa ai suoi figli, agli ospiti, alla comunità.

Invece ho idea che lì si agiva proprio in senso contrario. 

Per noi, che siamo agli inizi dell’impegno politico da eletti/e è davvero brutto. La giusta, giustissima, sacrosanta indignazione non va a vedere i dettagli, ma si arrabbia per la cosa in sé. Troppo alte le somme, ma, soprattutto, troppo grande il fossato fra politici e gente comune.

Sono particolarmente sconsolata per questo.

Io sono andata a far politica, neanche troppo tempo fa, per migliorare, nel mio piccolo,  il mondo.

E sono andata a farlo da cittadina.

Credo che in questo stia quello che ho da dare alla politica.

Per quello mi sono prefissata di stare a fare la politica fino a quando sento forte la cittadina in me e che quando non avrei più sentito la sua voce, me ne sarei andata.

Ebbene, la cittadina in me in questi giorni la sento chiara e forte. Sta urlando di rabbia e di indignazione.

Non so bene cosa fare. È tutto un sistema che bisogna cambiare. Per tornare in una realtà di vicinanza al mondo “della gente” – “die Lait”,  col quale l’establishment politico, che tanto lo invoca, sente, forse, senza dirlo ad alta voce, di aver perso il nesso.

Se avete idee realizzabili, fatemi sapere.

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Oscar Ferrari Thu, 02/27/2014 - 23:38

ma magari, nella lista dei beneficiari chissà quanti ce ne saranno che sono entrati in politica per gli stessi tuoi motivi. Forse avrebbero dovuto tirarla fuori loro, la notizia...

Thu, 02/27/2014 - 23:38 Permalink
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Oskar Egger Fri, 02/28/2014 - 07:58

Brigitte, mi permetta di chiamarla cosí, mia madre diceva sempre, e da piccola non capivo "Einsicht ist der erste Weg zur Besserung". Io credo, ed é per questo che sono sempre fiduciosa, che il cambiamento é quello che conta davvero. Il ravvedersi. L' essere vigili, perché il sistema in sé é ultimo a voler cambiare. Peró fino a quando ci sono persone che hanno una qualche sensazione di giustizia (e in tempi di internet riescono a comunicare meglio), c'é speranza e, come diceva il grande Ghandi "devi essere Tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Purtroppo in Alto Adige, come nel resto di questo stupendo paese, c'é chi mangia e chi paga (lo diceva anche Totó) e, probabilmente, se chi paga riuscisse a stare al posto di chi mangia, lo farebbe ugualmente. La torta quindi andrebbe divisa piú equamente e, ancora piú importante, piú coerentemente. Un piccolissimi esempi: il buono pasto per chi lavora per o in provincia potrebbe essere relazionato al reddito e basta privilegi. Il contributo di chi ha redditi alti/altissimi dovrebbe essere alto/altissimo e controllato regolarmente. L' iniziativa privata deve essere molto piú libera e incentivata rispetto al colosso pubblico. Basta con le elargizioni a gruppi/associazioni specifiche. Le leggi, specialmente quelle penali (e non solo quelle amministrative), vanno rispettate. Il cittadino deve, finalmente, ritornare a poter credere a ció che vede scritto in ogni Tribunale d' Italia (anche in quello ormai, aihmé, rimasto, per motivi di risparmio (!!) a Bolzano: "la legge é uguale per tutti" e alla tutela, costituzionalmente garantita, che gli deriva da questo. È questa la base della democrazia. Il buon padre di famiglia (e, ovviamente, la madre) non é piú quello del dopoguerra e la sua diligenza si deve adattare alle esigenze della societá che cambia. Gli ultimi 25 anni (o piú) sono stati improntati sul brocardo "divide et impera". Il futuro, di cui fai parte, puó portare ad un cambiamento: una societá non fatta di Gutmenschen (in cui ci sará sempre il Fantozzi di turno ed un altro che si sente bene nell' elargire), ma di responsabili, nel vero senso della parola (non di quella usata dalle assicurazioni, tipo america, che trova il colpevole sempre nell' altro), appunto di diligenti padri e madri di famiglia e di persone dotate di ancora maggior diligenza, quando richiesta nel caso specifico.

Fri, 02/28/2014 - 07:58 Permalink
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Harald Knoflach Fri, 02/28/2014 - 08:55

Wonns dann a Problem hom und sie komman durchanond,
dann kummans mit dem Ärgsten und des is da Hausvastond,
mit dem kennans da ois erklärn, mit sämtliche Vazierungen,
im Häusl drin, im Fernseher, im Fernseher Regierungen,
am besten mit dem Hausvastond des eine in a Haus,
die Diadln und die Fenstan zua, dann konna nimma aus,
und donn fliagt des gonze Häusl in die Luft mitsamt der Kacke,
und wählen Sie die Nummer Bitte neben ihrer Landesflagge.

http://www.youtube.com/watch?v=7wzuDr9VaFM

:-)

Fri, 02/28/2014 - 08:55 Permalink