“Vi cuciniamo una storia”
All’African soul di Merano fa tappa una stella. Anna Matscher, anima del Zum Löwen di Tesimo e ancora unica chef donna stellata in Alto Adige, il 5 marzo cucinerà nel ristorante di Merano - il primo gestito da migranti e richiedenti asilo - insieme allo chef nigeriano Kelly Osagie Asemota. La “Cross Over dinner” sta riscuotendo un certo successo su Facebook dove qualche giorno fa è stato lanciato l’evento.
“L’idea mi ha subito entusiasmato - racconta chef Matscher a salto.bz -, lo spirito di integrazione che c’è alla base del progetto African soul fa bene all’Alto Adige”. Il ristorante, nato sulle ceneri di una vecchia pizzeria e amministrato dalla cooperativa sociale locale “Spirit”, è stato inaugurato nel 2017 e a finanziare l’iniziativa ci ha pensato il Comune di Merano che ha messo a disposizione 15mila euro per avviarla. Si tratta di un’occasione “per integrare profughi e altri stranieri che ancora stentano a trovare la loro collocazione nella società”, aveva detto all’epoca il vicesindaco Andrea Rossi.
Gomito a gomito
L’incontro in cucina di Matscher con gli alfieri dell’African soul non è fra perfetti sconosciuti, la “stazione di partenza” è la frazione di Prissiano dove non era infatti insolito imbattersi gli uni negli altri, data la presenza dei richiedenti asilo nella zona alcuni dei quali poi, come nel caso di un ex lavapiatti del Zum Löwen, sono approdati al ristorante di via Petrarca.
Ogni tipo di cucina porta qualcosa di nuovo ed è sempre interessante e anche fondamentale per un cuoco sperimentare e mescolare materie prime e storie diverse
“Quando abbiamo deciso di tentare quest’avventura chef Kelly è venuto nel nostro ristorante di Tesimo, è sveglio e volenteroso, e insieme abbiamo sfogliato il mio libro di ricette per trovare qualcosa che facesse al caso nostro”, riferisce Matscher che rivela qualche anticipazione sul menu. “All’inizio ho proposto l’orata a cui affiancare legumi tipicamente africani ma Kelly ha preferito la zuppa di pesce, che non era in carta, abbiamo pensato anche alla radice di luce fritta con una salsa piccante, banane fritte, sorbetto di ananas o di mango, ma stiamo ancora rifinendo il tutto, quel che è certo è che il mix di sapori e di culture è assicurato”. Per tenere fede allo slogan della serata: “Nigeria meets Südtirol”.
“Ogni tipo di cucina porta qualcosa di nuovo ed è sempre interessante ma anche fondamentale per un cuoco sperimentare e mescolare materie prime e storie diverse. Oggi in Alto Adige la cucina etnica sta prendendo piede, dalla cinese alla giapponese all’africana, e questo non è che un valore aggiunto per il nostro territorio”, osserva la chef. Prova su strada martedì prossimo, quando il connubio gastronomico sarà servito. Pronti ad aprire le fauci.