Culture | Salto weekend

Nel cuore della Barbagia

Arriva a Bolzano il pluripremiato spettacolo di Alessandro Serra che cala il Macbeth, capolavoro shakespeariano nel cuore della cultura sarda.
macbettu_phalessandroserra_15.jpeg
Foto: Alessandro Serra

Capita raramente che uno spettacolo abbia un successo così straordinario e travolgente come quello che ha investito “Macbettu”, di Alessandro Serra. In poco più di un anno dal suo debutto nel 2017 questa produzione ha segnato le cento repliche e ha girato il mondo, trovando un vasto riconoscimento anche fuori dall’Italia.
Ora il Macbettu arriva a Bolzano, cinque anni dopo la prima, ancora con tutta la forza che ha proiettato Alessandro Serra nell’empireo dei maestri del teatro italiano. Lo spettacolo andrà in scena il 2 marzo al Teatro Cristallo, per la rassegna “Corpi Eretici”, con cui l’associazione “Teatro La Ribalta” porta a Bolzano produzioni di teatro sperimentale che si confrontano con il corpo e con la drammaturgia in modo innovativo e rappresentativo di diversità di varia natura.

 

 

Ma cos’è il Macbettu? Lo spettacolo di Serra trascina la tragedia di Shakespeare, il Macbeth, in un contesto linguistico e culturale inaspettato. Come nel teatro elisabettiano recitano solo uomini, ma in lingua sarda, attingendo a piene mani dai riti e dalle maschere dei carnevali della Barbagia.
L’idea di Serra è nata infatti durante un reportage fotografico in Sardegna, durante i carnevali della Barbagia appunto, terra a cui il regista deve le sue origini e che egli stesso ha ammesso di aver cercato per molto tempo di scrollarsi di dosso, per poi riscoprirla. Il carnevale in Barbagia è una tradizione antica che mescola elementi sacri e pagani. Nelle sue maschere tradizionali – i mamuthones, gli issohadores, i boes, i merdùles – c’è una forza primitiva, qualcosa che sembra riconnettere l’uomo con la sua essenza e la sua verità più profonda.

 

 

L’uso del linguaggio, del canto e dei gesti coreutici crea nel teatro di Alessandro Serra immagini di forte suggestione. Si può dire che la potenza dell’immagine sia l’aspetto che più interessa al regista. Attraverso le immagini e una vera e propria partitura sonora Serra sembra voler fare emergere dall’opera di Shakespeare degli archetipi, come se il teatro fosse un rito, di fronte a cui il pubblico non può sottrarsi.

Lo spettacolo è prodotto da Sardegna Teatro e compagnia Teatropersona, per la regia, scene, luci e costumi di Alessandro Serra. Sul palcoscenico Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Alessandro Burzotta, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Mirko Iurlaro, Stefano Mereu e Felice Montervino.

(S.G.)

ACHTUNG!
Meinungsvielfalt in Gefahr!

Wenn wir die Anforderungen der Medienförderung akzeptieren würden, könntest du die Kommentare ohne
Registrierung nicht sehen.

Erfahre warum