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I separatisti: una tribù di untori digitali?

Nel primo numero della nuova edizione del quotidiano La Repubblica, oggi in edicola, Francesco Merlo offre un reportage al contempo amaro e ironico sulle “tribù dei separatisti” che proliferano sul Web.

I separatisti al tempo di Internet. Francesco Merlo tratteggia i contorni della variopinta e mobile galassia dei secessionisti d'Italia: disparata coorte, si potrebbe dire riecheggiando l'inno di Mameli, che dal Veneto al Sannio rivendica specialità e attenzioni amplificate dalla rete.

“Pittoreschi e umorali i separatisti italiani che al Sud e al Nord sognano la Catalogna, la Scozia e magari anche la Crimea e l'Irlanda”, scrive Merlo. Ma la grande novità “è che si moltiplicano grazie all'effetto di Internet. E i campanili svettano più alti nel Web, dove ogni monade trova la sua finestra: la rete espone e al tempo stesso nasconde, tutti gli estremismi hanno visibilità e impunità”.

Un giudizio assai negativo, più amaro che ironico, che porta alla fine il giornalista siciliano ad eleggereUmberto Bossi, piuttosto che il Manzoni difensore degli untori, a patrono dei tempi attuali: “A Nord come a Sud la nostalgia di fantasiosi paradisi perduti invita dunque la plebe, come sognava Bossi, a gettare il tricolore nel gabinetto e l'infelicità italiana si disperde in un inferno di sigle separatiste, movimenti, leghe...”.

Qui l'articolo completo di Merlo

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Oskar Egger Thu, 03/27/2014 - 16:58

Sembra che la storia sia ignorata, ma anche dai patrioti piú accesi, che spesso non ricordano nemmeno chi ha dato origine alla prima guerra mondiale.

Thu, 03/27/2014 - 16:58 Permalink