“Tutti i pazienti presi in carico”
Prende posizione il direttore del comprensorio sanitario di Bolzano, Umberto Tait, in merito all’“intasamento” del Pronto Soccorso del capoluogo altoatesino, denunciato in questi giorni dai quotidiani locali, con alcuni pazienti che avrebbero dovuto attendere fino a 10 ore prima di essere visitati. L’apice venerdì scorso (24 marzo), giorno in cui il codice verde è stato sospeso. Il motivo, sempre quello, la mancanza di medici. “Il nostro Pronto Soccorso è Centro di riferimento per il politrauma, l’ictus, l’infarto miocardico acuto, le fratture complesse di bacino e di colonna, la neurochirurgia, la chirurgia vascolare complessa, le lesioni epatiche complesse, la radiologia interventistica ecc., le prestazioni mediche di Pronto Soccorso non vengono eseguite in ordine di arrivo, bensì in base alla gravità della patologia del paziente e quindi i codici definiti critici, rosso, arancione e giallo, hanno sempre la precedenza sugli altri codici”, precisa Tait.
E ancora: “Nell’arco delle 24 ore si presentano mediamente 250 persone con picchi di oltre 300 persone, in una struttura sicuramente non più adeguata e in grado di garantire la privacy”. Il Direttore del Comprensorio di Bolzano spiega che il 60% circa di questi accessi è “poco/non critico e riguarda patologie attribuibili al codice verde o blu. Pazienti con codice verde e blu vengono presi in carico solamente dopo le urgenze/emergenze e possono quindi attendere anche diverse ore prima di essere visitati. Per codice verde si intendono generalmente lesioni da taglio, che non interessano tendini o sanguinino copiosamente, indisposizioni, febbre sotto i 38,5°, distorsioni e sospette fratture ecc. Nell’assegnazione del codice si tiene comunque sempre conto anche dello stato generale di salute della persona. Per cause di forza maggiore, quali malattie e dimissioni, il Pronto Soccorso ha dovuto ridurre la fascia oraria di apertura degli ambulatori dell’area verde (B)”.
Tait rassicura infine che verranno comunque sempre presi in carico tutti i pazienti che si presentano al Pronto Soccorso, anche se con tempi di attesa eventualmente più lunghi. Sul tema è intervenuto anche il sindaco Renzo Caramaschi il quale ha sottolineato che sarà necessario organizzare “trasporti collettivi in modo da distribuire le persone bisognose di cure negli altri pronto soccorso della Provincia per non gravare su quello bolzanino”.