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Brennero, l’incognita della barriera

La recinzione verrà allestita solo in caso di necessità. L’Austria chiede di poter effettuare controlli in territorio italiano. Domani vertice fra Alfano e Sobotka.

“L’UE ha delle regole che vanno rispettate: la chiusura di confini all’interno dello spazio Schengen non può essere decisa da singoli Stati. Confidiamo che Vienna non prenderà decisioni unilaterali nei prossimi mesi. E che l’Austria continuerà a collaborare strettamente con noi nella crisi dei profughi”, ad affermarlo il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un’intervista al quotidiano austriaco Die Presse. “L'ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro”, incalza il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Intanto nell’area di servizio autostradale Rosenberger, poco distante dal confine, oggi (27 aprile) è stata convocata dalla polizia e dall'assessorato alla viabilità del Tirolo una conferenza stampa durante la quale è stato annunciato che si continuerà con i preparativi per l’infrastruttura del cosiddetto Grenzmanagement, il management di controllo. Gli operai di Asfinag, la società che gestisce le strade e le autostrade in territorio austriaco, hanno già smontato nei giorni scorsi i guardrail e iniziato la costruzione delle tettoie previste per facilitare i controlli frontalieri che inizieranno il prossimo giugno. L'inizio della costruzione della barriera vera e propria annunciato per oggi, tuttavia, è stato sospeso almeno fino a quando il ministro austriaco degli Interni Wolfgang Sobotka incontrerà domani, a Roma, il suo omologo italiano Angelino Alfano per capire quali misure l’Italia ha intenzione di prendere per arginare il flusso migratorio al confine del Brennero.

L’Austria, che ha introdotto un tetto di 37.500 richiedenti asilo per il 2016, prevede da 400 a 500 arrivi al giorno, attualmente 50 sono le persone fermate quotidianamente, mentre dal 206 sono stati 5100 i migranti registrati, 2800 quelli rimandati in Austria dalla Baviera. I migranti saranno immediatamente identificati e registrati al Brennero, motivo per cui nelle prossime settimane saranno allestiti container a due piani. “I richiedenti asilo saranno immediatamente portati in centri ad Innsbruck e dintorni, mentre quelli non aventi diritto saranno riconsegnati all'Italia che dovrà farsi carico della loro assistenza”, ha dichiarato Tomac.

La rete metallica, mobile, dovrebbe essere lunga 370 metri, alta 4 metri nella parte centrale e 2 metri e mezzo ai lati e dovrebbe separare la carreggiata dell'autostrada A22, a est, da quella della strada statale del Brennero, a ovest. Non ci sarà filo spinato. La recinzione, spiega Sobotka, potrà essere allestita in breve tempo. Il traffico verrà fatto rallentare fino a una velocità massima di 30 km orari per poter effettuare controlli a vista e incanalato su quattro corsie, due per le automobili e le moto e le altre per i mezzi pesanti. I veicoli “sospetti” verranno indirizzati verso un’area vicina per poter procedere con l’identificazione delle persone. Per snellire il flusso del traffico, in caso di code, la polizia stradale italiana di Vipiteno darà man forte. Sulla statale il traffico automobilistico sarà direzionato verso un’unica corsia dove verrà ripristinato il vecchio check point di frontiera.

Foto: zeitungsfoto.at

“Al Brennero saranno in servizio 250 poliziotti austriaci, e, in caso di necessità saranno inviati anche soldati”, ha dichiarato il capo della polizia tirolese Helmut Tomac. La struttura portante della barriera sarà allestita prossimamente, ha annunciato, ma la rete vera e propria sarà fissata solo in caso di necessità. Il numero della polizia del Tirolo auspica che tale misura possa essere evitata; “l’Austria non vuole isolarsi ma incanalare i flussi di migranti”; il messaggio arriva forte e chiaro: “L’innalzamento di una rete sul confine italo-austriaco al Brennero dipende dall'Italia”.

L’Austria chiederà inoltre di poter effettuare i controlli sulle strade e sui treni già in territorio italiano, nel tratto Fortezza-Brennero. Se l’Italia non darà l’ok verrà prevista una fermata obbligatoria a Steinach, subito dopo il confine, misura che comporterà “inevitabili ritardi”, avverte Tomac sottolineando che la spinosa questione relativa ai controlli degli agenti austriaci sul territorio italiani non è ancora stata risolta. La fumata nera è infatti giunta oggi, prima della conferenza stampa, dall’incontro fra il Ministero degli Interni e della Questura di Bolzano con la polizia austriaca.

Nel frattempo il parlamento austriaco ha appena approvato, con 98 sì e 67 no, il disegno di legge che permette di introdurre lo stato d'emergenza in Austria con la conseguenza che da giugno in poi – con poche eccezioni - verrebbero respinti richiedenti d’asilo in gran numero. Contro il provvedimento hanno votato contro FPÖ, Verdi, Neos e 4 membri dell'SPÖ. “Ho paura di vedere quale diritto umanitario calpesterete dopo”, ha dichiarato amaramente Nikolaus Scherak (Neos). Prima del voto sono stati lanciati in aula alcuni volantini di protesta.