BarCamp Südtirol 2017 - Cos'è successo
Se anche voi, come me prima di questo fine settimana, non siete mai stati a un BarCamp allora la prima cosa che dovete sapere è che la cosa più stimolante di tutte è l'atmosfera che si respira. Un BarCamp, lo spiegavamo in un articolo precedente, è una non-conferenza. Ovvero un evento i cui partecipanti decidono in autonomia i temi da approfondire nelle varie sessioni, attenendosi alle indicazioni di metodo fornite dagli organizzatori. Detta così può apparire una cosa caotica o ingestibile, specialmente se si parla di eventi di grandi dimensioni. Ma la realtà è ben diversa da come ce lo immaginiamo.
La giornata meranese inizia, come da programma, con la registrazione che si svolge intorno alle 8.30. Tutti i partecipanti all'evento sono invitati a presentarsi brevemente al microfono. È un modo rapido e informale per fare conoscenza e raccontare le proprie competenze. Rapido per modo di dire, perché tra venerdì e sabato i partecipanti all'evento sono stati quasi 170 e presentarli tutti richiede una certa capacità nel gestire il tempo, oltre che un po' di autocontrollo da parte loro.
Finite le presentazioni inizia la parte più affascinante di tutta la procedura. Chi partecipa al BarCamp e vuole proporre un tema alza semplicemente la mano e dichiara alla platea di cosa vuole occuparsi. L'organizzazione registra lo spunto e provvede ad assegnare il panel alla sala che lo ospiterà. Per ogni panel sono previsti 45 minuti. Una frazione di tempo che permette a chi lo propone di presentare il tema che gli sta a cuore in modo abbastanza approfondito, ma senza potersi perdere in troppi dettagli, mirando all'essenziale.
Vedere i diversi panel andare avanti nel corso della giornata è davvero affascinante e rendersi conto che nulla di quanto sta accadendo sotto i nostri occhi sia stato pianificato dice molte cose sulla capacità che anche grandi gruppi di persone hanno di autoregolarsi, quando il metodo per farlo è condiviso e chiaro a tutti.
Ma l'interesse del sesto BarCamp Südtirol, organizzato grazie alla collaborazione di IDM Südtirol, HGV e Kurverwaltung Meran, non si esaurisce a questo aspetto formale e organizzativo. Il tema, il rapporto tra innovazione digitale e turismo, è interessante e cruciale per un territorio come il nostro che dell'accoglienza ha fatto una tradizione e uno dei suoi motori economici più importanti. Mentre i vari interventi si susseguono, in sala uno vengono affrontate questioni come l'utilizzo dei big data per il turismo, il ruolo che ricoprono per il settore il content marketing e i servizi digitali, come interagire positivamente con le personalità dei social network in un'ottica di influencer marketing oppure come sfruttare i bot e l'intelligenza artificiale nel settore. Nella seconda sala invece si parla di web design e realtà, dell'importanza di gestire la privacy elettronica dei propri ospiti oppure delle più recenti acquisizioni in termini di storytelling esperienziale e di viaggio.
Ovviamente questi sono solo alcuni dei tanti argomenti proposti dalla platea di prosumer presenti a Merano lo scorso weekend. Perciò, nelle prossime settimane approfondiremo alcuni dei temi che ci hanno colpito maggiormente. Dunque se vi interessa il futuro digitale del turismo continuate a seguire Open Technologies, perché abbiamo in serbo per voi delle belle novità.