Nel PUMS rispunta la variante alla ss12
Stava rischiando di finire in un libro su miti e leggende dell’Alto Adige, ma, a breve, in un documento ufficiale del Comune di Bolzano si tornerà a parlare della variante alla ss12 sotto il Colle. Lo ha annunciato stamani, sollecitato dal sindaco Renzo Caramaschi, l’assessore Stefano Fattor, nel corso di una conferenza stampa in cui, ad un mese e mezzo di distanza dalla precedente, si tornava a spiegare l’importanza del tunnel sotto Monte Tondo. Un’opera, quest’ultima che, approfittando del miraggio chiamato “A22 in Galleria” ha sorpassato nel calendario dei progetti prioritari la variante alla ss12. E neppure ora che il rinnovo della concessione dell’autostrada è più che mai in forse e l’A22 in galleria viene tranquillamente definita come “un sogno che forse si realizzerà tra trent’anni”, la variante alla ss12 è riuscita ad effettuare il controsorpasso su Monte Tondo. L'opera è già nel calendario triennale della Provincia, per cui se ora venisse tolta potrebbe tutto restare di nuovo fermo per un decennio. A proposito della variante ss12, ad ogni modo, Fattor ha annunciato che verrà inserita nel Pums, che andrà in giunta entro un paio di settimane. “Quello che in passato ha frenato l’opera erano i costi pari a 360 milioni. Nella ipotesi che presento si pensa ad una galleria con un'unica canna. Il traffico pesante dovrebbe quindi transitare in galleria. Si tratta di un’opera funzionale e necessaria per il sistema della mobilità cittadina”, ha detto Fattor. I costi, così, sarebbero più che dimezzati.
La protesta dei cittadini
La conferenza stampa, rigorosamente in videoconferenza, è cominciata con un imprevisto neanche troppo irrilevante. L’indirizzo per accedere è stato fatto avere ad alcuni cittadini che si sentono in qualche modo danneggiati dall’ipotesi di tracciato presente nel progetto di massima e, ritenendolo un loro diritto, si sono presentati all’appuntamento virtuale. Dopo qualche insistenza per avere un appuntamento pubblico in cui discutere dell’opera “prima che sia troppo tardi” hanno quindi spento la telecamera. La possibilità di discutere, ci sarà, ha garantito il sindaco, ma l'opera è troppo importante e, quindi, si farà.
Il progetto in dettaglio
Il sindaco Renzo Caramaschi ed il vice Luis Walcher – si legge nella nota del Municipio - hanno esordito ricordando che l'opera, dal costo complessivo di realizzazione di circa 102 milioni di euro totalmente a carico della Provincia, è stata recentemente inserita nel programma triennale delle opere pubbliche della Provincia. "Quindi con un primo stanziamento di fondi si potrà dare il via alla gara per l'individuazione dei progettisti. Un passaggio importante che sottolineiamo con soddisfazione: un primo vero step verso la fase operativa. Non è facile di questi tempi trovare le risorse per finanziare opere pubbliche di tale impatto e rilevanza e dunque evidenziamo questo passaggio formale, come davvero molto significativo". C'è dunque anche da parte dell'amministrazione comunale, la volontà di procedere celermente con un'opera definita irrinunciabile. "Nella fase di progettazione -ha assicurato anche l'assessore alla mobilità Stefano Fattor- non mancherà il confronto con la cittadinanza, posto che la sicurezza rimane un aspetto prioritario a cui tendere". Fattor ha anche ricordato che questa infrastruttura "non può essere considerata come una risorsa aggiuntiva all'offerta di viabilità, ma sostitutiva con una gestione del sistema di viabilità, ben descritto all'interno del PUMS la cui adozione, da parte della Giunta, è attesa entro la terza settimana di luglio, in maniera tale da poter accedere ai ricchi stanziamenti ministeriali. Entro l'autunno poi l'approvazione in Consiglio Comunale; in questa fase temporale ci sarà sicuramente spazio e modo per aprire il dibattito ed il confronto pubblico".
Fattor ha poi ricordato che la nuova galleria di Monte Tondo è prevista dal protocollo d'intesa definito nell'autunno del 2018 tra Comune e Provincia, noto anche come "Agenda Bolzano" per le infrastrutture strategiche per la mobilità del capoluogo ed è inserita nella pianificazione strategica della mobilità della città insieme ad altri interventi complementari e fondamentali quali il potenziamento del trasporto pubblico locale (urbano con nuove linee metrobus ed extraurbano con potenziamento del sistema ferroviario), il potenziamento della mobilità ciclistica e pedonale e le operazioni di riqualificazione urbana che interessano, nel caso specifico, Corso Liberta e Piazza Gries. Il tracciato della nuova galleria sotto il Monte Tondo comprensivo degli imbocchi nord e sud e la connessione con via Innsbruck (SS12), come ha spiegato il direttore dell'Ufficio mobilità del Comune di Bolzano Ivan Moroder, è stato elaborato congiuntamente da Comune e Provincia ed approvato lo scorso marzo dalla Giunta Comunale.
Le analisi e le simulazioni riferite al tunnel, come riportato in uno studio particolareggiato elaborato per conto dell'amministrazione comunale dall'ingegner Stefano Ciurnelli consulente incaricato per la mobilità, indicano che la nuova galleria è destinata ad intercettare sia i flussi da e per San Genesio e Sarentino, che quelli che hanno origine e destinazione nella parte alta di via Cadorna e via Fago con una significativa riduzione dei flussi di traffico nella zona nord del centro storico (via S.Antonio e via Beato Arrigo) e in piazza Vittoria e viale Druso.
Monitoraggio dei transiti, poi le multe
Lo stesso Ciurnelli ha ribadito che per rendere questa nuova importante infrastruttura funzionale e alternativa ai collegamenti da e per S.Genesio e Sarentino, riducendo contemporaneamente anche i flussi di attraversamento sulla rete cittadina, nell'aggiornamento del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, saranno inseriti alcuni interventi di controllo e regolazione della circolazione. Delle vere “zone a traffico regolamentato” (diverse dalle ZTL). Tra questi, l'istituzione dell'obbligo di utilizzo della nuova galleria da parte di tutti gli autocarri con portata maggiore di 3,5 tonnellate diretti o provenienti da S.Genesio e Sarentino e corrispondente istituzione del divieto di transito all'interno del quartiere Gries, con l'obiettivo primario di migliorare la sicurezza stradale lungo le vie urbane e l'istituzione di Zone a Traffico Regolamentato con videocontrollo (sistemi automatici ITS-Infomobilità) a Gries (via Fago e via Cadorna) e in via Beato Arrigo per evitare i transiti di attraversamento dell'area centrale della città. In un primo momento, ha spiegato Ciurnielli, vi sarà un monitoraggio per verificare se il traffico di transito si sposterà “naturalmente” in galleria. Se ciò non avverrà sarà possibile arrivare ad identificare i veicoli in ingresso e in uscita da queste zone ed eventualmente elevare delle contravvenzioni.
Queste misure, unite agli interventi programmati di riqualificazione di corso della Libertà e piazza Gries con il potenziamento della ciclopedonalità e del trasporto pubblico (nuove linee Metrobus) comporteranno significative riduzioni dei flussi di traffico in termini percentuali (-54% via Sarentino, -44% via Fago, -36% via Cadorna, -71 % via Beato Arrigo, -26% Piazza Gries, - 7% via San Maurizio). In termini assoluti si parla si 127 veicoli in via Beato Arrigo e 1.100 in via San Maurizio.