Cinema | salto afternoon

Shiva baby

A giugno su MUBI la commedia cringe, con horror vibes, di Emma Seligman. Humor ebraico e disagio a palate.
Shiva baby
Foto: Screenshot

Ve lo avevamo già segnalato qui, tra i film che non ce l’avevano fatta a entrare nella top ten del 2021 ma che comunque meritavano la menzione d’onore.
Shiva baby della talentuosa Emma Seligman esce l’11 giugno sulla piattaforma MUBI, ergo non avete più scuse.

Cos’è

Nell’ebraismo la shiva è un periodo di sette giorni di lutto che segue la morte di un parente stretto. Shiva baby è ambientato proprio durante una riunione funebre della tradizione ebraica.
Protagonista una ragazza bisessuale, Danielle (Rachel Sennott), che ha scelto di ribellarsi ai suoi genitori (Polly Draper e Fred Melamed) per perseguire una vita parallela e segreta come escort occasionale, coltivando una relazione con un uomo sposato, Max (Danny Deferrari), che le elargisce denaro e le fa regali costosi in cambio di sesso, aiutandola - non senza trarne una certa gratificazione maschile - a pagarsi un’inesistente laurea in legge. Alla veglia funebre Danielle incontrerà casualmente il suo sugar daddy e la sua ex del liceo (Molly Gordon) innescando tutta una serie di situazioni imbarazzanti e umilianti.

Shiva Baby | Official trailer

 

Com’è

È una cringe comedy, una commedia degli equivoci dal ritmo serrato - scritta benissimo - che assume via via i classici stilemi dell’horror: il tono lo impostano la colonna sonora di Ariel Marx, il montaggio, l’intelligente fotografia e l’ambiente (praticamente un’unica location: la casa dello shiva) che si fa sempre più claustrofobico. È un viaggio nel disagio famigliare - con la partecipazione straordinaria di un gruppetto di zie e vicini impiccioni - grottesco, ansiogeno e angosciante, intriso di umorismo ebraico. Un’esilarante parodia degli ebrei nordamericani che piacerà ad alcuni e, ups, potrebbe offendere altri.

Per Danielle fare la sex worker è solo un esperimento di emancipazione femminista, un modo per sentirsi in controllo di almeno un aspetto della sua vita dato che per tutto il resto sembra non avere una direzione: non è sicura dei suoi obiettivi professionali, i suoi genitori le pagano tutte le bollette, la sua vita sentimentale è incasinata, ha un istinto infallibile per il goffo auto-sabotaggio.
Se gli attacchi di panico fossero un film sarebbe questo.

Voto: ****