Chronicle | Il caso

Altoatesino multato ingiustamente

Il signor Claudio, altoatesino residente in provincia, si è visto recapitare due multe dalla Francia. Peccato che lui in quei giorni si trovasse a casa.
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Foto: Privat

Il signor Claudio, altoatesino residente in provincia, si è visto recapitare due multe dalla Francia. Peccato che lui in quei giorni si trovasse a casa.

Ogni tanto può capitare che, aprendo la cassetta delle lettere, si trovino delle comunicazioni poco piacevoli: bollette, richiami ma anche multe.

È quello che è capitato al signor Claudio, che ha trovato tra la posta una busta proveniente dalla Francia, contenente due multe per eccesso di velocità. Fin qui nulla di strano, se non fosse che nei giorni in cui le infrazioni sarebbero state commesse, l'altoatesino si trovasse al lavoro, in Italia.

Stupito dall'accaduto, si è rivolto al Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano, che ha innanzitutto verificato la veridicità della sanzione. Da questo controllo è emerso che era tutto in regola: il proprietario della vettura francese, ricevute le multe, aveva dichiarato che alla guida del veicoli si trovava il signor Claudio e aveva fornito alla autorità transalpine non solo i suoi dati anagrafici, ma anche l'indirizzo bolzanino del nostro concittadino.

Ora il signor Claudio, con l'aiuto del CEC ha impugnato la multa, nella speranza che i documenti forniti alle autorità francesi (dichiarazione del datore di lavoro, copia di denuncia alle autorità italiane) bastino affinché il reato amministrativo venga ritirato.

Quello che resta un mistero è come l'autista francese fosse a conoscenza dei dati anagrafici del signor Claudio, che peraltro ha dichiarato di non conoscere il frettoloso autista transalpino. Il CEC raccomanda quindi, dopo quanto avvenuto, di prestare particolare attenzione alla diffusione dei propri dati, onde evitare di vedersi attribuite multe per reati che non si sono commessi.