La terza vita del Monumento alla Vittoria

Quasi pronto il museo che dovrebbe aiutarci a superare il nostro passato conflittuale
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Foto: © Le mille e una scienza

Paolo Campostrini, sull’Alto Adige, ha intervistato l’Assessora Patrizia Trincanato a proposito di uno dei documenti più rilevanti – forse il più rilevante – della controversa storia locale: il Monumento alla Vittoria. Dopo aver rappresentato “l’altare dell’italianità ai confini dell’impero” e poi “lo specchio di due identità l’una contro l’altra armate”, la terza vita del Monumento si accingerà infatti presto – “l’obiettivo è quello di finire tutto entro il 2013. Al massimo nel gennaio del 2014” – a diventare un museo destinato ad “accogliere il lungo racconto illustrato del nostro Novecento”. La cripta, “quasi settecento metri quadrati”, ospiterà immagini, tabelle illustrative, testi storiografici di inquadramento generale, oggetti, filmati. Ai mugugni preventivi espressi da alcuni scettici di professione (forse solo perché non coinvolti nei lavori della commissione incaricata di dar forma al progetto), Trincanato risponde così: “Naturalmente so già che arriveranno delle critiche. La storia non è un libro di matematica. Da sinistra o da destra, dagli italiani o dai tedeschi ci saranno dei distinguo, qualche insoddisfazione. Ma si tratta di un lavoro indipendente di storici d’esperienza appartenenti ai due gruppi linguistici. Che hanno lavorato senza pressioni o esami di politica. Poi ognuno dirà quello che pensa. Ma è la democrazia”.