Chronicle | Nuova Bolzano

Battaglie perse. Per fortuna.

Il tempo è galantuomo. E, quasi sempre, ha premiato le trasformazioni.
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A Bolzano c’è una lunga tradizione di movimenti e comitati contro le trasformazioni della città. Ad alcuni di questi ho partecipato anch’io convintamente. La memoria mi porta per primo alla opposizione dura alla costruzione del parcheggio sotterraneo in piazza Walther (“È solo un regalo ai commercianti del centro“), poi la strada per San Genesio (“Rovina il paesaggio. C’è già la funivia“), le Semirurali (“Arrivano i casermoni“), la Mebo (“Inquina“),  la nuova Università (“Salviamo il vecchio ospedale ed il suo parco“), l’apertura della Metro (“Distruggerà per sempre il commercio bolzanino“),  i parcheggi interrati per residenti (“Non si può più parcheggiare liberamente in superficie“),  le piste ciclabili in città (“Tolgono posti-macchina”), i ponti di Museion (“Inutili e costosi“), ecc.,ecc.. Molte nostre e mie battaglie. Perse, per fortuna. Per il bene dei bolzanini.

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Luigi Scolari Sat, 06/27/2015 - 12:28

Caro Alberto,
la critica persistente che alcuni (generalmente i portatori di interessi economici) rivolgono da anni alla città di Bolzano é quella della stagnazione: é una città ferma, non al passo con i tempi, sulla quale non si fanno investimenti, ecc.
I comitati, espressione degli interessi dei cittadini, che non trovano accoglienza e spesso ascolto dal governo della città, potrebbero/dovrebbero essere uno stimolo per un confronto aperto sullo sviluppo, se possibile sostenibile, della città. I temi della trasformazione della città sono quello della identità che essa vuole darsi e come gestire i progetti di trasformazione. In un clima di disaffezione e sfiducia verso la politica, come quello che stiamo vivendo, l'ascolto e il coinvolgimento dei comitati per una gestione più partecipata e condivisa del cambiamento, anche se necessita di tempi piú lunghi e di una cultura maggiormante democratica, potrebe essere la strada giusta. Per quella che é la mia esperienza in merito al cambiamento, i comitati possono essere uno strumento critico e propositivo su come questo cambiamento puó avvenire.
Un piccolo esempio, visto che la sig.ra Rottensteiner lo ha citato, é anche il parco del vecchio ospedale (un bel progetto, molto attento a coniugare la funzione sociale con quella estetica degli spazi pubblici dell'arch. O. Zoeggeler), un luogo in cui all'ombra degli alberi secolari ci si poteva sedersi, dialogare, organizzare eventi come teatro, musica e cinema all'aperto. In una Nacht- und Nebelaktion di una domenica mattina gli alberi sono stati tagliati, e questo spazio verde, raccolto e multifunzionale nel pieno centro dela città é stato cancellato per fare spazio ad un edificio (molosso) della libera università di Bolzano. Credi che non si sarebbe potuto agire (progettare) altrimenti, e fare sopravvivere un parco di cui la stessa università avrebbe potuto approfittare?
Non si tratta di ostacolare il cambiamento, ma di governarlo/progettarlo bene, quindi: non solo COSA e QUANTO, ma COME gestire il cambiamento.
Tanto vale per il progetto del PRU (riqualificazione urbana) di cui si scrivono fiumi di inchiostro (anche digitale) senza entrare effettivamente nel merito: il progetto previsto é il modo e la scala dimensionale giusta per riqualificare un quartiere? Credo che la conservazione dello spazio pubblico (l'intero parco!) sia un arricchimento anche per il progetto Kaufhaus. Se le dimensioni dell'area non sono sufficienti per soddisfare la resa economica dell'intervento, allora quella non é l'area adatta e la dimensione dell'edificio deve essere ridotta per conservare in toto (mi ripeto) lo spazio pubblico che é un diritto dei cittadini. A presto

Sat, 06/27/2015 - 12:28 Permalink
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Alberto Stenico Sat, 06/27/2015 - 13:28

A proposito di verde, la giardineria del Comune di Bolzano ha documentato che negli ultimi 10 anni le piante di alto fusto negli spazi pubblici a Bolzano sono aumentate di 1.000 unità. A favore di tutti i cittadini di Bolzano, centro e periferia.

Sat, 06/27/2015 - 13:28 Permalink
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Hilde Rottensteiner Sat, 06/27/2015 - 15:45

tra il fondo della zona industriale e il parco di piazza sernesi credo che ci sarebbero state altre possibilitá. e sono d'accordo con il signor luigi scolari che l'università potrebbe approfittare di questo parco... Se ci fosse ancora...

Sat, 06/27/2015 - 15:45 Permalink
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Alberto Stenico Sat, 06/27/2015 - 16:33

la piazza dell'Università (ex piazza Sermesi) è lì ancora da sistemare da oltre 10 anni. So che esiste un progetto che prevede una interessante alberatura. Perchè il Comune non la realizza?

Sat, 06/27/2015 - 16:33 Permalink
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Christoph Fran… Sat, 06/27/2015 - 18:39

Lieber Alberto,
Meine Hochachtung. Selbstkritik ist aber leider nicht jedermanns/jederfraus Sache.
Einfacher ist es Rechthaben um jeden Preis!
Während ihr Euch seit 18 Monaten um den Benko streitet, zementieren die Ebners, Podinis & wie Sie alle heißen mögen still & leise die Stadt zu.
& lachen sich ins Fäustchen.

Sat, 06/27/2015 - 18:39 Permalink
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Massimo Mollica Sun, 06/28/2015 - 19:52

Personalmente mi sento contrario solamente a quei progetti che riguardano esclusivamente pochi cittadini, tipo i parcheggi per privati. Comunque il punto è che i comitati esprimono un sentimento di alcuni che non è detto sia positivo (si pensi a un non molto ipotetico comitato contro i migranti!), e il tutto nasce da un'argomentazione di pancia (mai di testa). Poi capisco la nostalgia (canaglia) per ciò che cambia ma bisogna avere la lungimiranza di vedere cosa ci sarà in futuro. Nel caso specifico io non avrei lottato contro il parcheggio sotto piazza Walther, ma avrei preteso che la viabilità fosse interrata. Così si sarebbe evitato di creare una delle zone più trafficate e intasate di Bolzano. E avrei preteso che i costi se li accollassero i ricchi commercianti del centro storico!

Sun, 06/28/2015 - 19:52 Permalink